Renzi contro Letta e il Pd "Le hanno sbagliate tutte"

Il leader di Italia Viva tira la volata a Fanucci, candidato del terzo polo. Per Biffoni solo parole di amicizia: "Un bravo sindaco, gli voglio bene"

"Prato è una città che educa alla laboriosità, alla difficoltà della convivenza ma anche alla bellezza del dialogo. È uno spaccato dell’Italia centrale che ha saputo resistere alla crisi e che deve essere accompagnata per tenere insieme il lavoro, lo sviluppo per i giovani e l’integrazione". E’ il solito Matteo Renzi, sopra le righe, capace di tenere il palco di piazza del Comune per oltre mezz’ora ieri pomeriggio fra battute in dialetto, frecciatine al candidato del Pd Tommaso Nannicini e attacchi frontali agli altri partiti politici. Ad assistere al comizio aperto dal candidato del terzo polo all’uninominale alla Camera, Edoardo Fanucci, c’erano oltre 300 persone che hanno riservato lunghi applausi al leader di Italia Viva. Tre i riferimenti a Prato pronunciati durante l’intervento in piazza del Comune: quello sul lavoro, ricordando come Prato sia "una città che se ne intende e che continua a resistere nonostante quello che è accaduto negli ultimi vent’anni". Tra l’altro con un parallelo in favore degli imprenditori pratesi che hanno resistito, definiti "campioni del mondo" in contrapposizione a chi invece spinge sul reddito di cittadinanza "caro a Conte dei 5 Stelle" e base del "voto di scambio". Il secondo passaggio su Prato ha riguardato il sindaco Matteo Biffoni, definito da Renzi "un amico". "Il Pd le ha sbagliate tutte – attacca il leader di Italia Viva – ma al sindaco di questa città voglio bene. E’ un bravo sindaco e anzi se l’avesse preso uno come Biffoni il Pd, le cose sarebbe andate in modo diverso. Purtroppo così non è stato". Renzi entra anche nel merito della campagna elettorale locale e prova a tirare la volata a Fanucci, mettendo in evidenza le contraddizioni presenti nei Dem. "Pensate a quel povero ragazzo di Nannicini, a cui va tutta la nostra solidarietà. E’ stato lui a scrivere il Jobs Act e appena candidato a Prato si è ritrovato con Letta che diceva che si trattava di un provvedimento che fa schifo. Cioè critica una iniziativa che ha creato 1,2 milioni di posti di lavoro, di cui la metà a tempo indeterminato, per poi sostenere il reddito di cittadinanza che aveva visto l’ostruzionismo in Parlamento dello stesso Pd. Certo che Letta è proprio bravo a dare una mano in campagna elettorale". Il resto del tempo Renzi lo usa per chiedere ai suoi elettori di convincere gli indecisi, individuando l’obiettivo del terzo polo nel raggiungimento del 10%. "In parlamento vanno votati quelli bravi. Quelli capaci di essere efficaci sulle questioni del caro energia, del lavoro, insomma sulle questioni vere del Paese. Dobbiamo parlare alla testa delle persone e non alla pancia, perché se vince il populismo allora perde l’Italia". Stefano De Biase