
Reddito di cittadinanza Tagli già questo mese "E’ la nuova emergenza 700 famiglie a rischio"
"Cosa accadrà nei prossimi mesi?". "Perché proprio noi? E come faremo?". Incertezza, richieste di risposte che non ci sono e preoccupazione tra i cittadini che ieri mattina si sono rivolti allo sportello dell Cisl e dei Servizi sociali. L’abolizione del Reddito di cittadinanza, da oggi, primo agosto, si schianta sul Comune e sulle realtà locali, che stanno sperimentandone le conseguenze. E anche se finora non si registra nessun episodio particolarmente acceso, la situazione è di totale confusione e i prossimi giorni saranno da bollino rosso, stando alle previsioni degli Uffici di via Roma. Secondo i dati diffusi ieri dall’Inps sono 140 le famiglie pratesi che hanno già ricevuto l’sms con cui viene annunciato il decadimento della misura di sostegno. Secondo i dati del Pd pratese però la situazione sarebbe molto più preoccupante con 742 persone coinvolte.
A Prato i beneficiari del reddito di cittadinanza sono 1164 nuclei familiari e 2315 persone che percepiscono in media ogni mese un assegno di 537 euro. Un sostegno al reddito che da oggi, per una parte di questi, non ci sarà più e che si somma all’abolizione del contributo all’affitto. Se per gli ultimi mesi del 2023 i soldi per i contributi all’affitto ci sono, l’anno nero si prospetta il 2024 quando non solo verrà a mancare il reddito di cittadinanza, ma anche il contributo all’affitto per almeno la metà dei beneficiari. Per capire la portata: quest’anno è stato messo in campo un milione e 100mila euro mentre per il prossimo anno il Comune – senza gli stanziamenti del governo – con le proprie forze è riuscito ad accantonare 650mila euro. Significa che per molte famiglie verranno a mancare soldi fondamentali per casa e sostegno. La coperta è corta e questo ulteriore taglio al reddito rischia di ritorcersi contro l’amministrazione. "Il Comune non può sostituirsi al governo, nei prossimi giorni ci aspettiamo il caos", conferma l’assessore al sociale Simone Faggi. "Le conseguenze dei provvedimenti scellerati del governo si vedranno in autunno, è stato deciso di tagliare risorse di integrazione ai redditi più bassi, anche dal punto di vista sanitario, il rimborso agli affitti è stato azzerato, è stata rimodulata la spesa storica del governo italiano togliendo risorse alle persone economicamente più svantaggiate. Siamo molto preoccupati perché presto avremo molte più famiglie che non riusciranno ad arrivare a fine mese".
In base alla nuova normativa, dopo sette mesi non sono più idonei a ricevere il reddito di cittadinanza quei nuclei familiari in cui non ci sono componenti disabili, minori o over 65. "Nel 2023 abbiamo svolto 1009 pratiche per il reddito di cittadinanza – spiega Fabio Franchi della Cisl –. Il reddito di cittadinanza in un primo momento ha fallito nel reinserimento lavorativo e oggi abbandona tutte quelle persone che vivono in uno stato di povertà e hanno bisogno di un sostegno, siamo preoccupati, il territorio non potrà da solo rispondere a questa nuova emergenza".
Silvia Bini