SILVIA BINI
Cronaca

La lotta all’illegalità. Laboratorio fantasma. Clandestini e sacchi neri: "L’impegno è costante"

In via Zipoli la polizia municipale ha scoperto una ditta con dieci operai a nero tenuti in condizioni definite "disumane". Arrestata la titolare cinese.

In via Zipoli la polizia municipale ha scoperto una ditta con dieci operai a nero tenuti in condizioni definite "disumane". Arrestata la titolare cinese.

In via Zipoli la polizia municipale ha scoperto una ditta con dieci operai a nero tenuti in condizioni definite "disumane". Arrestata la titolare cinese.

La polizia municipale ha messo a segno un nuovo colpo contro l’illegalità diffusa nel distretto tessile. L’operazione ha portato alla luce l’ennesimo laboratorio clandestino. In via Zipoli, 70, dietro le porte anonime di un capannone apparentemente dismesso, si nascondeva una fabbrica fantasma in cui dieci operai - tutti di nazionalità cinese, di cui quattro irregolari sul territorio italiano - lavoravano fino a dieci ore al giorno in condizioni definite dagli inquirenti "disumane".

A far scattare l’intervento è stato il fermo di un furgone carico di rifiuti tessili circa 2,5 tonnellate, pronto per essere abbandonato illecitamente sul territorio. Il mezzo era partito proprio da quel magazzino di via Zipoli. I due trasportatori, anch’essi cinesi, erano sprovvisti delle autorizzazioni previste per lo smaltimento dei rifiuti industriali e sono stati denunciati.

L’accesso all’immobile ha rivelato una situazione allarmante. Oltre al laboratorio tessile irregolare, lo stabile ospitava anche dormitori e cucine improvvisati, in condizioni igienico-sanitarie gravemente compromesse: sporcizia ovunque, presenza di ratti e ambienti fatiscenti dove gli operai vivevano e lavoravano. A gestire l’intera attività era una donna cinese, già nota alle forze dell’ordine per episodi simili, arrestata con l’accusa di impiego di manodopera irregolare, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e assunzione di lavoratori privi di permesso di soggiorno. Il Tribunale ha convalidato l’arresto, disponendo l’obbligo di firma quotidiana. L’intero capannone, abusivamente riconvertito a laboratorio e dormitorio, è stato posto sotto sequestro. Le indagini proseguono per accertare ulteriori violazioni di carattere urbanistico, edilizio e sanitario, e per individuare altri eventuali responsabili coinvolti nella filiera illecita.

A margine dell’operazione, la sindaca Ilaria Bugetti ha voluto esprimere il proprio plauso agli agenti della Municipale: "Voglio ringraziare a nome di tutta la giunta la nostra Polizia municipale che ancora una volta ha dimostrato capacità investigativa, grande preparazione e professionalità. Grazie per aver tradotto in fatti la mia richiesta di contrasto quotidiano all’illegalità". Non è la prima volta che le indagini degli agenti di piazza dei Macelli riescono a risalire alla catena di smaltimento illecito degli scarti tessili. "Dall’inizio del mio mandato - ha ricordato la sindaca - sono state sequestrate otto ditte: sei per illeciti ambientali e due per abusi edilizi. A queste si aggiungono altri dieci sequestri di attività produttive irregolari, tra cui catering abusivi, sale giochi, estetiche e parrucchieri".

Poi l’affondo politico: "I nostri agenti operano nonostante i tentativi di delegittimazione di un centrodestra becero e privo di argomenti, che per coprire le proprie mancanze sugli organici delle forze dell’ordine, dei magistrati, del palazzo di giustizia e del carcere, attacca chi ogni giorno fa il proprio dovere in silenzio e con abnegazione".

Infine, un appello all’unità istituzionale: "La sicurezza è competenza nazionale, ma noi facciamo la nostra parte e anche di più. Ogni giorno collaboriamo con Prefettura e forze dell’ordine per garantire sicurezza, decoro e convivenza civile. Mi troverete sempre al vostro fianco come voi lo siete al mio e a quello di tutta la città".

Silvia Bini