
Rapine, aumento choc. Sono cresciute del 75%. Ancora migliaia di furti. E 25mila clandestini
Sono state 390 le rapine messe a segno nel 2023. Quasi il 75% in più rispetto al 2022 quando furono 223. Ben 167 di più in soli dodici mesi. Non va meglio per i furti il cui numero complessivo è di ben 4.860, per circa 60 in più. Quelli in abitazione sono stati 918 contro gli 839 dell’anno precedente (+9,5%). Sono solo alcuni dei numeri che il procuratore facente funzione, Laura Canovai, ha riportato nella consueta relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario che si è tenuta ieri mattina in Corte di Appello a Firenze. Il quadro che emerge lascia poco spazio di miglioramento e i punti critici nella provincia restano sempre gli stessi. La presenza di stranieri è sempre massiccia (43.000 regolari di cui 27.823 cinesi e 19.000 asiatici e il resto le altre etnie). La stima degli irregolari è invariata: 25.000 totali di cui 15.000 solo cinesi. Numeri che fanno di Prato una realtà "unica" nel suo genere, con una complessità per quanto riguarda il tessuto socio-economico che non ha uguali. "E’ la capitale dell’immigrazione con la presenza di ben 119 etnie diverse tra le quali spicca quella cinese (seconda in Europa per numero e prima in percentuale rispetto alla popolazione) – ha scritto il procuratore facente funzione Canovai – E’ un crocevia di flussi migratori, affaristici, economici e criminali, ha il più alto numero di money tranfert". Una situazione complicata che si scontra con gli sforzi profusi dalle forze dell’ordine e con una carenza atavica di personale negli uffici giudiziari.
Anche nel 2023 i reati contro le persone in particolari condizioni di vulnerabilità (465 i procedimenti iscritti) sono stati quelli che hanno impegnato maggiormente la procura. Sono ben cinque (su otto effettivamente presenti) i magistrati che fanno parte del ’pool’ che si occupa di reati come lo stalking (131 in lieve diminuzione rispetto ai 161 dell’anno precedente) e dei maltrattamenti in famiglia (203). Per non parlare del distretto illegale inserito "nel noto contesto del sistema Prato", un "sub distretto industriale di matrice cinese, nel quale prolificano violazioni alla normativa sulla sicurezza, lavoro irregolare, evasione degli obblighi fiscali e contributivi, circolazione di denaro di incerta e illecita provenienza". Canovai pone l’accento sullo "sfruttamento di clandestini in attività gestite da prestanome, sull’utilizzo di capannoni di proprietà di italiani all’interno dei quali vengono realizzati abusi edilizi funzionali all’attività imprenditoriale". I procedimenti iscritti in materia di sicurezza sono stati 744.
E poi ancora: sono 280 i procedimenti per reati in materia di stupefacenti ("il microtraffico è gestito quasi interamente da nigeriani"); stabile il numero delle estorsioni (59), in aumento le truffe passate da 737 del 2022 a 754 del 2023; in crescita i danneggiamenti (2501 contro i 2472 dell’anno precedente). I procedimenti per riciclaggio sono stati 17 e 5 quelli per autoriciclaggio. In lieve diminuzione i reati in materia di falso in bilancio e bancarotta (altro tema che impegna molto gli uffici giudiziari): le iscrizioni relative a reati societari sono state due.
Fortunatamente non ci sono state iscrizioni per omicidi volontari ma ci sono stati sei tentati omicidi, di cui tre nei confronti di donne, quattro omicidi da infortunio sul lavoro, 102 lesioni colpose di cui una grave. Dieci gli omicidi colposi da incidenti stradali, 63 lesioni di cui 39 gravi. I reati commessi da immigrati – sottolinea Canovai – sono stati 3.935 in aumento (+16%) rispetto allo scorso anno (3.399).
Laura Natoli