
Le indagini dei carabinieri
Prato, 10 ottobre 2023 – Le hanno puntato una pistola, costringendola a disattivare l’allarme e consegnare 10mila euro in contanti e diversi gioielli. Rientro a casa da incubo per la moglie di un imprenditore di Prato titolare di un’azienda che opera nella produzione, riparazione, vendita e rigenerazione di radiatori e scambiatori di calore.
La donna, domenica sera, ha anticipato il marito rientrando con la propria macchina e si è trovata davanti, all’improvviso, tre rapinatori. La coppia ha una villetta in via del Pino, a Bacchereto, al confine con una uliveta da dove probabilmente sono arrivati i tre uomini.
La donna alle 21,45 è scesa insieme al cane, un labrador golden retriver, e non si è accorta della presenza dei tre sulle scale perché avevano girato le fotocellule della luce che si attivano al passaggio di qualcuno. Appena arrivata alle scale, i tre sono scesi di corsa e uno le ha puntato una pistola alla tempia. La signora ha vissuto momenti di puro terrore ma non ha perso la calma.
"Erano in tre – racconta – giovani, alti, vestiti di scuro e agivano incappucciati. Uno ha preso il cane e lo ha chiuso in auto. Il mio golden retriver ha abbaiato disperatamente ma nessuno ha sentito perché qui ci sono poche case. Mi hanno detto, con accento dell’Europa dell’Est, di aprire e disattivare l’allarme e così ho fatto. Poi hanno chiesto, in modo preciso, di consegnare il denaro che avevamo in casa e i gioielli".
I rapinatori sembravano sapere che quel denaro non era in cassaforte ma sistemato in un mobile. "E hanno chiesto – prosegue la signora – di una collezione di orologi, ma quando ho detto che era custodita in banca non hanno insistito. Hanno fatto domande su mio marito, quindi vuol dire che si aspettavano di trovare anche lui, ma ho risposto che non era in zona pur sapendo che a breve sarebbe arrivato. In quei momenti ho avuto tanta paura, pensando a cosa poteva succedere. Se ne sono andati a piedi, comunicando tra loro e con dei complici attraverso i walkie talkie. Il tutto è durato 7 minuti".
I rapinatori, molto astuti, non hanno usato i telefoni cellulari perché potevano essere tracciati con l’aggancio alle celle. Evidentemente si tratta di un colpo studiato nei dettagli, visto che sapevano bene cosa prendere e che avevano pensato anche a non lasciare tracce.
All’arrivo del marito la donna era stravolta. Insieme hanno chiamato subito i carabinieri che adesso si stanno occupando delle indagini per cercare di risalire agli autori del colpo. Ieri l’uomo ha presentato denuncia alla stazione di Carmignano. I rapinatori sono fuggiti passando nei campi. Sono al vaglio le telecamere della zona.
“Secondo me – dice l’imprenditore – siamo arrivati al far west perché puntare la pistola in faccia vuol dire avere oltrepassato ogni limite. Sapevano tutto di me, dei soldi in casa, della mia collezione ma le cose più preziose sono in banca. Per quanto mi riguarda tutti dovrebbero avere cassette di sicurezza perché non si può darla vinta ai banditi. E’ stato un colpo facile e studiato. Ora però basta".
L’imprenditore è deciso a chiedere la collaborazione dei residenti di Bacchereto per valutare l’opportunità di stipulare contratti con la vigilanza privata: "Ho scoperto che tanti furti non vengono denunciati, la gente preferisce mettere le inferriate come in carcere ma io non lo accetto. Bisogna denunciare e dobbiamo iniziare a difenderci".