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Organizzò la rapina, complici già scarcerati

Obbligo di dimora per i due fruttivendoli che fecero da intermediari fra il carabiniere Serino e gli esecutori materiali del colpo

Il carabiniere Ennio Serino

Prato, 15 dicembre 2019 - Possono lasciare il carcere i due venditori ambulanti di frutta accusati di concorso in rapina ai danni di un imprenditore cinese. Vincenzo Russo e Giuseppe Zanfardino, 45 e 41 anni, originari di Afragola in provincia di Napoli, avrebbero fatto parte della banda che ha messo a segno il colpo in casa dell’imprenditore nel maggio scorso. Colpo ideato, secondo i pubblici ministeri Lorenzo Gestri e Massimo Petrocchi, da Ennio Serino, 36 anni, anche lui di origini campane, carabiniere in servizio al Nucleo radiomobile di Prato da anni, ora sospeso dall’Arma.

Serino sarebbe stato la mente della rapina e avrebbe usato i due fruttivendoli come intermediari per essere messo in contatto con i tre campani, Michele Esposito Langella, 60 anni, Giuseppe Riano, 33, e Antonio D’Avino, 38 (pregiudicati). Questi ultimi sono gli esecutori materiali del colpo e sono in carcere dall’agosto scorso.

I cinque campani hanno raccontato la stessa versione dei fatti, sostenendo che la "mente" di tutta l’operazione sarebbe stato Serino. Le dichiarazioni rese dai due fruttivendoli di fronte al gip Francesco Pallini inguaiano ancora di più la posizione del militare.

Il giudice ha accolto, dopo la confessione, la richiesta dei difensori degli ambulanti nonostante la procura avesse dato parere positivo all’alleggerimento della misura sostituendo, però, la detenzione in carcere con i domiciliari con braccialetto elettronico. Il gip ha però applicato a due di loro il semplice obbligo di dimora. Tornano, dunque, liberi.

La loro posizione deve essere stata ritenuta marginale in quanto avrebbero avuto il semplice ruolo di intermediari. Resta comunque la pesante accusa di rapina in concorso. E’ stata, invece, fissata per mercoledì l’udienza di fronte al tribunale del Riesame per Serino, difeso dall’avvocato Giuseppe Nicolosi di Prato e Severino di Napoli. La richiesta di scarcerazione per i tre campani rinchiusi dall’agosto scorso a Poggioreale sarà valutata nei prossimi giorni.

La svolta nelle indagini sulla rapina all’imprenditore, avvenuta nella sua villa a Galciana, risale al 4 dicembre scorso quando Serino e i due ambulanti sono finiti in carcere. Ad arrestarli i carabinieri del Nucleo investigativo che hanno condotto le indagini in tempi record. Gli altri componenti della banda furono rintracciati grazie all’immagine di una telecamera nascosta in casa del cinese.

Sono stati i tre che da Poggioreale hanno per primi accusato Serino di averli arruolati per rapinare l’imprenditore. Serino aveva ricevuto una soffiata, sapeva che l’orientale teneva in casa un bel gruzzolo, fra gli 80 e i 100mila euro. Soldi che non sono stati trovati dagli esecutori materiali che, secondo la denuncia della vittima, fuggirono con 11mila euro.

Laura Natoli © RIPRODUZIONE RISERVATA