
Quarant’anni fa moriva Enrico Berlinguer: una mostra per ricordarlo
CARMIGNANO (Prato)
Poggio alla Malva, una frazione di Carmignano di circa 500 abitanti, celebra i 40 anni dalla morte di Enrico Berlinguer con una grande mostra di fotografie, documenti, interviste che raccontano la vita pubblica e privata del segretario del Pci. A curarla è stata la gente comune ovvero i consiglieri e volontari del circolo Arci "A. Naldi" che conta ben 180 soci ed è uno scrigno di storia: in queste sale ci sono infatti archivi riguardanti l’attività partigiana sul Montalbano e in particolare sui quattro partigiani Bogardo Buricchi, Alighiero Buricchi, Ariodante Naldi e Bruno Spinelli che morirono l’11 giugno 1944 quando fecero saltare i vagoni carichi di esplosivo in partenza dal vicino stabilimento Nobel in mano alle forze naziste. Il circolo e i suoi soci sono rimasti legati alla figura di Berlinguer, al suo stile e al suo pensiero politico. Il materiale della mostra, tutto riordinato e selezionato, proviene dall’archivio del circolo e del Partito Comunista di Prato ma anche dallo stesso circolo Naldi. "L’idea – spiega David Desideri, presidente del circolo Naldi – è nata sulla scia della mostra "I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer" che c’è stata a Roma e che dall’11 giugno si sposta a Bologna. Così ci siamo detti: perché non andare oltre il suo ruolo di segretario, con dei focus sulle tematiche che lui affrontava e ancora oggi attuali".
Ieri c’è stata l’inaugurazione con Rosanna Minozzi, già deputata del Pci dal 1983 al 1991 e Ilaria Testa, presidente di Arci Prato. Berlinguer non è mai stato a Prato ma c’è il suo discorso integrale fatto in una piazza Santa Croce gremita a Firenze, così come si può leggere la sua "questione morale", la lettera alla moglie di Aldo Moro. "Già una quindicina di circoli Arci – aggiunge Emanuele Boanini, consigliere – hanno chiesto di ospitare la nostra mostra e per noi significa mettere a disposizione questo patrimonio di documenti". La mostra resterà aperta sino al 31 agosto negli orari di apertura del circolo.
M. Serena Quercioli