Un’altalena. È questa la parola che meglio descrive la fotografia della qualità della vita a Prato nella nuova classifica pubblicata dal Sole 24 Ore, dedicata alle diverse fasce d’età. L’indagine, presentata al Festival dell’Economia di Trento e pubblicata ieri, prende in esame 107 province italiane e misura la capacità dei territori di offrire opportunità, sicurezza e benessere ai tre segmenti più fragili e strategici della società: bambini, giovani e anziani.
Per Prato il risultato è chiaroscuro. Se i dati relativi a bambini e anziani mostrano segnali di miglioramento, la situazione dei giovani è decisamente meno rosea. Partiamo dai più piccoli: i bambini (0-14 anni) vivono oggi in una provincia che guadagna terreno, salendo dal 72° al 55° posto. Il sistema scolastico spicca, con Prato prima in Italia per edifici scolastici dotati di palestra, quinta per le scuole con mensa, ottava per il costo contenuto delle rette e per la copertura dei servizi comunali all’infanzia. Ma non mancano le ombre: Prato crolla al 17° posto per delitti denunciati con minori coinvolti, un dato in netto peggioramento rispetto al 101° dello scorso anno. Un segnale allarmante, confermato dalle cronache sempre più fitte di episodi legati a baby gang e violenze minorili. Preoccupano anche gli ultimi posti in classifica per tasso di fecondità (101°), spazio abitativo per i bambini (103°) e relazioni sociali (107°).
Va molto peggio per i giovani (15-35 anni): la provincia precipita al 100° posto, perdendo ben 46 posizioni. Colpisce il penultimo posto in Italia per percezione di insicurezza, con un’alta percentuale di giovani che dichiarano di aver paura a camminare da soli la sera. Nonostante il buon risultato sulla disoccupazione giovanile (6° posto), calano soddisfazione lavorativa (93°), stabilità contrattuale (38°), e spirito imprenditoriale (81°). La classifioca registra un lieve peggioramento per quanto riguarda l’imprenditoria giovanile con l’area pratese che perde due posti scendendo appunto all’81esimo gradino.
Posto numero 88 invece per laureati e lo stesso per amministratori under 40, voce per la quale la provincia di Prato era sul podio. Male anche sul fronte degli incidenti stradali notturni (100°) e dei matrimoni (106°). Tra le poche note positive: il 27° posto per presenza di locali e spettacoli, il 29° per aree sportive, e il 23° per il gap ridotto tra affitti in centro e in periferia.
Infine, gli anziani (over 65): qui Prato migliora e sale al 38° posto (era 47esima). Il 5° posto per quota di anziani soli e il 18° per accesso ai servizi sociali indicano una rete di supporto che regge, ma non mancano criticità. Peggiora la speranza di vita a 65 anni (25°), crolla il numero di infermieri (105°), mentre le Rsa registrano numeri modesti (56°). Sul fronte economico: 29° posto per pensionati con reddito basso e 33° per pensione media.
Prato si conferma una città che investe sui bambini e regge sull’assistenza agli anziani, ma che non riesce a trattenere e motivare i suoi giovani. Le classifiche vanno lette come indicatori che diventano campanelli d’allarme.
Silvia Bini