Pugni e bastoni per rapinare i ricchi cinesi La banda incastrata grazie ai gps sulle auto

Arrestati cinque nordafricani, un sesto è in fuga. Blitz spettacolare: si alza in volo l’elicottero della polizia. Contestato anche lo spaccio

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Rapine a mano armata, con vittime aggredite e picchiate, spaccio di droga. Sono i reati imputati a sei uomini di origine marocchina, di età compresa fra i 23 e i 32 anni, residenti nella provincia di Prato, ma senza fissa dimora, per i quali sono state disposte dal gip ordinanze di custodia cautelare in carcere, a seguito di un’indagine avviata a febbraio da parte della squadra mobile della Questura di Prato. Gli agenti si sono resi protagonisti di un blitz che ha portato, nella mattinata di ieri, all’arresto di cinque dei sei maviventi, di cui quattro sono regolari (uno in possesso di doppia cittadinanza, essendo nato in Italia) e due in corso di regolarizzazione. L’altro malvivente del gruppo è ancora a piede libero. Dicevamo delle rapine: i criminali ne hanno commesse quattro, violente e in strada, nel giro di 20 giorni ad aprile, tutte ai danni di facoltosi imprenditori cinesi. Le vittime erano scelte con largo anticipo e poi seguite tramite il posizionamento di gps e widget bluetooth nelle loro vetture. Siamo di fronte a dei professionisti del crimine, preparati e ben forniti dal punto di vista della strumentazione. Quando si faceva tarda sera, i malfattori - con volto coperto da cappellini, cappucci e mascherine - entravano in azione colpendo con pugni e bastoni i malcapitati, derubati poi di denaro contante, orologi e borse di lusso, e altri oggetti di valore. Uno degli episodi è stato pure ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, ma la squadra mobile - guidata da Alessandro Gallo - ha preferito non mostrare le immagini poiché ritenute troppo violente. Riguardo ai colpevoli, non formavano una vera e propria banda guidata da un capo, ma un gruppo composto da individui autonomi che si ritrovavano per commettere le rapine. A margine di una di queste, due di loro erano stati arrestati, per poi essere liberati circa 10 giorni fa. Peccato però che entrambi siano già tornati in carcere, con l’accusa di aver compiuto altri tre furti. Durante il blitz di ieri mattina è entrato in azione anche un elicottero del Reparto volo di Firenze. Questo per evitare che uno degli africani potesse nuovamente fuggire, dopo che in un precedente tentativo di cattura risalente a un paio di anni fa si era gettato dal sesto piano di un albergo pratese, riuscendo non solo ad uscirne illeso, ma pure a scappare. Oltre che per le rapine, uno degli indagati deve rispondere anche di importazione e spaccio di due chili di cocaina. Relativamente ai furti, si pensa che il numero possa essere anche maggiore rispetto ai quattro che per ora risultano. Anche perché, come emerso in occasione degli episodi in questione, non tutte le vittime hanno voluto sporgere denuncia.

E’ quindi toccato agli inquirenti individuarle tramite i referti ospedalieri per chiedere loro di riconoscere gli aggressori. Inutilmente però: per risalire all’identità dei rapinatori si sono rese necessarie intercettazioni telefoniche, telecamere nascoste e pedinamenti. I sei marocchini hanno tutti precedenti penali e di polizia per droga, rapina, estorsione, violenza sessuale e in un caso anche per tentato omicidio, risalente al 2017. Durante le perquisizioni di ieri, a uno dei rapinatori sono stati sequestrati cinquemila euro in contanti. "L’attività di prevenzione è fondamentale quando si parla di reati predatori - ha detto Gallo - e anche se non si vede la Volante o un agente in divisa, non significa che non siamo in azione".

Francesco Bocchini