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Pronto soccorso. Quasi 9 ore per un letto. Si accorciano i tempi per i ricoveri in reparto

La riorganizzazione dei servizi all’ospedale ha portato i primi risultati. Mechi: "La degenza media è diminuita di un giorno, crescono le dimissioni" .

Pronto soccorso. Quasi 9 ore per un letto. Si accorciano i tempi per i ricoveri in reparto

La riorganizzazione necessaria ed urgente per il Santo Stefano, in attesa dei 112 posti letto della palazzina esterna, sta portando i primi frutti. Un risultato da migliorare, ma i dati del report sul 2023 e sui primi tre mesi del 2024 illustrato da Maria Teresa Mechi, direttore del presidio, sta ad indicare che la strada intrapresa dal pronto soccorso e da tutti i reparti è quella giusta. Almeno con un riordino ed una collaborazione più spiccata tra professionisti l’attesa dell’ampliamento dell’ospedale nato piccolo per il fabbisogno della città dovrebbe essere meno estenuante sia per i cittadini che per gli operatori sanitari.

Nel report si evidenziano tre elementi che fanno ben sperare in quest’anno: le degenze si accorciano, i tempi di attesa per un posto si sono ridotti e le dimissioni ’girano’ quotidianamente, anche durante i festivi, a numeri sostenuti rispetto a prima. "Nel primo trimestre 2024 la degenza media dei ricoveri dell’area medico-chirurgica-critica è stata di 7,6 giorni (diminuzione di circa un giorno rispetto al primo semestre 2023), con una media di 44,2 dimissioni giornaliere – fa sapere Mechi –. A queste si aggiungono le dimissioni fatte da Obi (osservazione breve intensiva) pari in media a 7 al giorno con una permanenza media inferiore alle 48 ore e da Ama, l’area medica di accettazione, in media 9 al giorno con una permanenza media inferiore alle 72 ore". Bene anche il lavoro di programmazione del nucleo di ’Bed management’ (gestione dei posti) con la direzione sanitaria: "Questo – afferma Mechi – ha permesso di avere letti disponibili per il pronto soccorso in modo omogeneo in tutti i giorni della settimana. Si traduce in una attesa media del posto letto per i pazienti ricoverati dal pronto soccorso di 8 ore e 47 minuti". Si conferma l’aumento di tutti gli accessi sia al pronto soccorso generale che pediatrico: nel 2023 sono stati 91.457 (6,70% in più rispetto al 2022). Anche i ricoveri sono aumentati del 9,71% (25.722 contro i 23.445 del 2022) con una crescita del 17,38% di quelli programmati.

"Per evitare la ripresentazione dei pazienti in pronto soccorso – dice Mechi – sono state attivate prese in carico da parte degli specialisti sia su percorsi ospedalieri ambulatoriali o di ’day service’, sia su percorsi domiciliari con l’attivazione del Girot (gruppo di specialisti ospedale-territorio) o del progetto Aiuti (assistenza integrata)". Quali percorsi alternativi sono stati individuati per evitare che ci siano ripresentazioni dei pazienti? "Sono stati attivati percorsi ambulatoriali dedicati sia intercettando il paziente prima che si presenti in pronto soccorso che dopo la dimissione, facilitando la presa in carico di coloro con patologie croniche a rischio riacutizzazione", aggiunge.

La collaborazione con altre strutture, come Villa Fiorita, evidenzia una valvola di sfogo significativa per i ricoveri. Qui l’attività che i chirurghi ospedalieri effettuano (chirurgia ambulatoriale e day surgery) riguarda chirurgia generale, ortopedia, ginecologia, otorinolaringoiatria, urologia e oculistica. Nel 2023 sono stati 2.438 i ricoveri chirurgici, pari al 13,24% in più rispetto al 2022. Adesso si avvicina la prova del piano ferie per gli ospedalieri: ogni anno i sindacati sono alle prese con la carenza cronica di personale per fare in modo che sia garantito da un lato il diritto al riposo degli operatori sanitari e dall’altro i servizi di qualità ai cittadini. E per quest’ultimi, rimane ancora da risolvere la croce delle liste d’attesa per visite ed interventi.

Sara Bessi