REDAZIONE PRATO

Pronto soccorso in crisi. E’ ancora al 30 per cento. Ripartiti tre ascensori. Mancano le idrovore

Erano attese otto pompe da Pistoia che per il momento non sono arrivate. Dopo due giorni dalla bomba d’acqua ci sono tanti spazi inutilizzabili .

Pronto soccorso in crisi. E’ ancora al 30 per cento. Ripartiti tre ascensori. Mancano le idrovore

La corsa contro il tempo non si ferma per liberare i locali interrati dell’ospedale, mentre il pronto soccorso ormai dalla mezzanotte di giovedì funziona su un’area pari al 30%. Le ambulanze dell’emergenza del 118 vengono ancora dirottate verso gli altri ospedali circostanti proprio per non gravare troppo sul servizio di emergenza urgenza, sui reparti e in definitiva su un nosocomio che stenta ancora a ripartire a regime completo. Sul campo, in prima linea, la direttrice sanitaria Maria Teresa Mechi insieme a Simone Magazzini, direttore del pronto soccorso e all’ingegner Gianluca Gavazzi. Lacatena di collaborazione messa in moto dai dipendenti dell’ospedale con i volontari della protezione civile e della Cross, ha lavorato instancabilmente per tutta la giornata di ieri. Insieme ai tecnici dell’Asl e alle due pompe idrovore messe a disposizione dai vigili del fuoco e dalla protezione civile, si è proceduto a liberare i locali interrati, ma l’acqua ieri pomeriggio era ancora troppo alta e quindi lo spazio inagibile. Delle otto pompe idrovore che sarebbero dovute arrivare da Pistoia neppure l’ombra. "Stiamo continuando a fare tutto da soli", chiosa l’ingegner Gavazzi.

L’acqua ha abbassato il livello, ma il sottosuolo resta inagibile. Un’operazione di svuotamento che però ha permesso di liberare "i vani tecnici di tre ascensori e di riattivarli nel tardo pomeriggio", dice la direttrice Mechi. Infatti, i tecnici hanno eseguito poi le prove di elettricità e alla fine nel pomeriggio sono stati rimessi in funzione almeno tre ascensori. Una buona notizia che perlomeno permette di spostare merci e pazienti fino a ieri movimentati a mano con scatoloni, teli e carrozzelle dagli operatori della protezione civile e della Cross. "Ci muoviamo con cautela per le previsioni meteo e il rischio di nuovi allagamenti nei vani tecnici – chiosa Mechi –. Per le pulizie straordinarie ci muoviamo tramite Gesat, la gestione servizi del Project Financing". Infatti, nelle clausole contrattuali è previsto l’incremento di servizi in caso di calamità. Ieri pomeriggio un elicottero del soccorso sanitario è atterrato all’eliporto dell’ospedale: qui è stato sbarcato un uomo che era rimasto isolato in una zona di Cantagallo.

Sara Bessi