Pronto soccorso, a Prato mancano dieci medici. Scattano altri incentivi ma i sindacati attaccano

L’Asl Toscana centro ha appena rinnovato il progetto di sostegno alla medicina d’urgenza. Stanziati 5mila euro per ogni dottore che presterà servizio fuori orario. La Uil: "Solo un intervento spot"

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Prato, 24 aprile 2024 – La carenza è di una decina di medici perché la squadra del pronto soccorso pratese, il più affollato degli ospedali dell’Asl Toscana Centro, possa dirsi nel pieno della sua funzionalità. I medici attuali sono 21 e il modello di servizio si avvale di 6 dottori di giorno e 3 e mezzo di notte (il mezzo riguarda un turno ridotto rispetto all’orario consueto). Una organizzazione con cui il pronto soccorso del Santo Stefano riesce a garantire la copertura dei turni, ma che è possibile soltanto grazie al ricorso della produttività aggiuntiva. Produttività aggiuntiva aziendale che da qualche anno è stata attivata proprio per valorizzare la professionalità dei medici dell’emergenza urgenza e per far fronte così alla carenza ormai cronica di dottori in servizio nei pronto soccorso. Un supporto che è stato introdotto qualche anno fa dall’Asl Toscana centro e che viene rinnovato anche per il 2024. In che cosa si traduce questa attività aggiuntiva Irap che a sua volta va a sommarsi alle altre formule di valorizzazione del lavoro dei medici dell’emergenza? Per l’anno in corso è confermata l’attribuzione di 5mila euro a medico: la metà viene corrisposta con quote mensili pari a 208,33 euro ed il restante 50% (a saldo), in un’unica soluzione a consuntivo.

Il dettaglio emerge dalla relazione allegata alla delibera con la quale viene rinnovato il progetto aziendale per l’attività aggiuntiva a sostegno della professionalità dei medici dei pronto soccorso di tutta l’Asl Toscana centro. L’attività riconosciuta è svolta fuori dall’orario di lavoro istituzionale: la somma totale è di 700mila euro.

Non ne sono convinti Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana e Flavio Gambini, segretario generale Uil Fpl Toscana. "Nonostante ci siano interventi ’spot’ con incentivi è evidente che siano utili solo a tamponare una situazione di emergenza e che al contrario servano delle politiche strutturali. Nella Asl centro, solo nei reparti emergenziali, mancano 57 medici. Un dato che fa capire la dimensione di un problema che contribuisce ai ritardi nelle cure, all’allungamento delle liste d’attesa, senza contare che la carenza di medici e infermieri impatta anche sulla diffusione della sanità di prossimità, come le case di comunità, che permette il decongestionamento dei pronto soccorsi".

La fuga dei medici della medicina d’urgenza è un problema diventato ormai cronico, come dimostra la difficoltà nel reperimento di nuove leve. Una carenza di vocazione, come si legge nella relazione, per cui si conta un numero elevato di borse di studio della scuola di specializzazione che vanno deserte (sono 524 i posti banditi e non occupati). Intanto è iniziata a scorrere la graduatoria del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di medici della medicina d’urgenza. L’autorizzazione della Regione per le assunzioni è dell’inizio di aprile. Lo scorrimento è già arrivato a metà elenco e sembra che qualcosa, stavolta, possa toccare anche al pronto soccorso del Santo Stefano. C’è solo da aspettare e incrociare le dita che qualcuno accetti la destinazione Prato.

Sara Bessi