Il comico del momento. Canini, la risata è genuina: "Racconto la gente vera"

Mercoledì e giovedì a Prato lo spettacolo intitolato “Vado a vivere con me“ "Scelgo il vernacolo perché lo ritengo importante, è la lingua di ogni giorno".

di Federico Berti

PRATO

Prato 8 e 9 maggio ore 21, teatro Garibaldi, arriva il ciclone Jonathan Canini con il suo spettacolo “Vado a vivere con me“, scritto con Walter Santillo che ne ha curato anche la regia. A meno di trent’anni Canini, il comico di Pontedera, è l’astro nascente della comicità, amatissimo e seguitissimo in particolare dal popolo web. Ma la sua dimensione naturale è il palcoscenico, con i suoi “one man show“. Ieri sera per lui pienone a Montecatini, poi sarà il 10 maggio al Teatro Puccini di Firenze, il 20 al Giglio di Lucca e il 30 luglio alla Versiliana.

Canini, può anticiparci qualcosa dello spettacolo?

"Racconto l’esperienza che ho fatto qualche anno fa, quando ho deciso di andare a vivere da solo, attraverso diversi aneddoti tragicomici realmente accaduti come la prima lavatrice, fare la spesa... Ci saranno anche una serie di personaggi reali e astratti che racconto attraverso il web".

Lei ha riproposto il vernacolo in tutte le sue sfumature…

"Senza ombra di dubbio il vernacolo è per me molto importante perché in fondo è la lingua di tutti i giorni. Se in tv senti parlare qualcuno del tuo stesso paese te ne accorgi subito perché ha una aria più familiare. E la scena risulta più vera".

Com’è cominciata la sua avventura nel mondo dello spettacolo?

"E’ partito tutto un po’ per gioco. Vivendo in un paesino di mille abitanti non è che la sera ci fossero così tante attrazioni, per cui insieme a un gruppo di amici abbiamo deciso di fondare un gruppo comico facendo i primi spettacoli nei circoli e alle sagre, laddove ci chiamavano. Praticamente ho fatto il contrario di quello che hanno fatto in tanti. Ho cominciato con gli spettacoli live, poi sono passato al web".

Lei è l’ultima generazione della comicità toscana. Chi sono stati i suoi punti di riferimento?

"Ovviamente tutti i comici toscani. Da Benigni a Nuti, da Panariello a Pieraccioni e Ceccherini. Penso anche al cinema di Massimo Troisi. I suoi film li so a memoria e non mi stanco mai di guardarli".

Canini, a quali suoi personaggi è più affezionato ?

"A quelli che piacciono di più al pubblico perché io li faccio per loro. Senza dubbio direi Pamela di San Miniato, che è la caricatura di una signora che esiste davvero ma lei non ha la più pallida idea che io le stia facendo l’imitazione... E speriamo non se ne accorga mai. Su Instagram sta prendendo forza il personaggio dell’anticiclone che ho fatto un po’ per gioco".

Che rapporto ha costruito con Walter Santillo?

"E’un rapporto meraviglioso. Mai mi sarei sognato di poter collaborare con un professionista di ta esperienza. E’nato tutto in modo naturale. Ci siamo trovati subito. E spero di avere la possibilità di continuare a lavorare con lui".

In che direzione vorrebbe che andasse ora la sua carriera?

"Boh. Chi lo sa. Sicuramente continuare a fare teatro perché l’emozione che si vive non ha eguali. Il mio sogno è il cinema. Vediamo. Già mi ritengo molto soddisfatto e molto contento anche così".