Medici di famiglia, mancano ancora a Prato, Carmignano e Vaiano. Opzione specializzandi

Sono sei i dottori che servono in provincia per sistemare le zone carenti. Il quadro generale è migliore del passato, ma non siamo a regime

Prato, 19 aprile 2024 – Sono sei i medici di famiglia che servono per coprire le cosiddette "zone carenti", ovvero quelle in cui non è assicurata la presenza del professionista di base. Il dato emerge nel documento prodotto dalla Direzione sanità welfare e coesione sociale della Regione, pubblicato di recente sul bollettino ufficiale. Un atto che delinea la mappa dei paesi e dei comuni delle Asl regionali in cui la figura del dottore curante necessita di essere rimpiazzata o per pensionamento o perché proprio nessuno ha dato disponibilità in quelle località.

La mappa ufficiale della Regione indica come zome carenti Prato, Carmignano e Vaiano. Nell’ordine, si va dai tre medici necessari per Prato, ai due per il comune mediceo fino ad una unità per il comune della Valbisenzio. Una situazione migliore rispetto all’anno passato, quando le zone carenti erano nove. Nel 2023 erano quattro i professionisti da attribuire a Prato città, due a Montemurlo, ed uno per ciascuno a Cantagallo-Vernio, Carmignano e Poggio a Caiano.

"Ora il calcolo è più reale rispetto a prima e soprattutto ciò permette a chi ha un numero basso di mutuati, tipo 1000, di poter crescere ancora – commenta Alessandro Benelli, segretario della Fimmg di Prato – In alcuni momenti si sono avute anche 15-16 zone carenti...".

Volendo fare dei calcoli, l’ideale per ciascuna delle attuali zone critiche sarebbe assegnare a ciascun professionista fino a 1.300 assistiti per un totale, quindi, di 7.800 persone coperte. La soglia ottimale per ogni medico è pari a 1.500 pazienti che, su base volontaria, può arrivare fino a 1.800.

"Per fortuna stiamo assistendo ad un aumento di medici laureati che intendono cimentarsi nella medicina generale. Una situazione che ci riporterà indietro nel tempo: forse torneremo ad un sistema che permetterà di coprire meglio anche l’ex continuità assistenziale – prosegue Benelli – Ci dobbiamo preparare perché sul nostro territorio il grosso delle uscite dei medici di base si avrà in questi due anni, che saranno quelli di maggiore sofferenza. Purtroppo subiamo ancora la mancata programmazione".

Chi può concorrere al conferimento degli incarichi pubblicati nell’avviso della Regione? Se si tratta di un trasferimento, possono ambire al posto vacante i medici titolari di incarico a tempo indeterminato di assistenza primaria iscritti da almeno due anni in un elenco della Regione Toscana e quelli iscritti da almeno quattro anni in un elenco di un’altra Regione, che al momento dell’attribuzione dell’incarico non svolgono altre attività. Possono entrare in lizza anche i medici che abbiano acquisito il diploma di formazione in medicina generale dopo la scadenza della domanda di inclusione nella graduatoria regionale valida per l’anno in corso.

Possono presentare la candidatura anche i giovani che stanno frequentando la scuola di specializzazione in medicina generale: la differenza tra le due categorie sta nel numero di assistiti che potranno prendere in carico. Gli specializzandi possono arrivare fino ad un massimo di 1.000 pazienti. La pubblicazione delle graduatorie avverrà dal 27 maggio sul sito dell’Asl centro.

Sara Bessi