
I tifosi del Prato al Lungobisenzio (foto d’archivio Attalmi)
L’amministrazione è pronta ad intervenire sul Lungibisenzio, a patto però che anche la proprietà del Prato sia pronta ad investire nel futuro dell’impianto. E’, in sintesi, quel che il sindaco Ilaria Bugetti ha lasciato intendere ieri pomeriggio in consiglio comunale, rispondendo alla question time presentata dalla consigliera d’opposizione Rita Pieri in merito ad eventuali progetti di riqualificazione e valorizzazione dell’impianto sportivo di via Firenze.
In un’intervista rilasciata nei giorni scorsi a La Nazione, il delegato del Coni Massimo Taiti aveva richiesto infatti l’istituzione di una sinergia fra amministrazione comunale ed Ac Prato per far sì che il Lungobisenzio possa in futuro restare aperto "365 giorni all’anno con le sue attività commerciali propedeutiche alla società" per rilanciare tanto la struttura quanto la principale società calcistica del territorio ed il movimento del pallone in generale. Lo stesso Taiti, più o meno un anno e mezzo fa, aveva illustrato un progetto per la riqualificazione dello stadio (portandolo ad una capienza effettiva di 5mila posti) che prevedeva fra le altre cose la realizzazione di due campi di calcio a 5 (o padel) nello spazio sotto la ferrovia e la costruzione di due strutture (una a servizio dei campi con spogliatoi e foresterie, l’altra con commerciale, bar-ristorante e spazio per la sede della società).
E la "sindaca", in consiglio, è stata chiara: la giunta non è contrario ad un intervento di valorizzazione e riqualificazione sul Lungobisenzio, ma un’operazione che coinvolga solo l’ente pubblico è al momento da escludere. Anche la società deve manifestare il proprio interesse ed attivarsi direttamente, nell’eventualità. "Noi siamo già pronti. Il desiderio sarebbe quello di realizzare questo investimento con la società. Ma la società è pronta? ritengo che sia fondamentale affrontare questo percorso senza escludere la società calcistica – ha detto Bugetti, rispondendo alla question time - di conseguenza la domanda è: lo sport è pronto? La società calcistica e la classe dirigente dello sport pratese sono pronte? O viene chiesto all’amministrazione comunale di realizzare uno stadio con i soldi dei cittadini senza preoccuparsi che in futuro possa diventare una cattedrale nel deserto? L’amministrazione comunale è pronta ad accogliere e a condividere il progetto dello stadio perché è questa la sua funzione, accertarsi e garantire alla città un serio progetto sportivo. Non basta la forma, serve sostanza".
La disponibilità di chi amministra sembra insomma esserci, a queste condizioni. Non resta quindi che attendere eventuali riscontri dalla società laniera. Poi, come si suol dire, se son rose fioriranno. "Mi fa piacere sentire da lei, sindaca, che il Comune è pronto, perché penso che lo sport sia progettualità – ha concluso la consigliera indipendente Pieri – ma penso che sia compito dell’amministrazione fare da capofila e coinvolgere gli attori protagonisti".
Giovanni Fiorentino