LAVINIA BENI
Cronaca

Prato, in memoria della professoressa scomparsa scatta una raccolta libri. Il ricordo è solidarietà

La libreria di via Santa Trinita, nata su iniziativa di Emmaus e gestita da volontari, ha accolto testi offerti da amici, colleghi ed ex allievi. La docente per tanti anni ha insegnato al liceo classico Cicognini

Alessandra Parrini era docente di Lingue e letterature classiche

Alessandra Parrini era docente di Lingue e letterature classiche

Prato, 3 settembre 2025 – “Questi libri scolastici sono offerti in memoria della professoressa Alessandra Parrini, scomparsa il 27 aprile 2025, che per tanti anni ha insegnato latino, greco e materie letterarie al Liceo Classico Cicognini, trasmettendo ai suoi studenti la passione per la letteratura antica, l’amore per la civiltà dei nostri antenati, l’interesse e la sensibilità per le cose belle. I tuoi amici e colleghi Cinzia, Elena, Beatrice, Sandra I., Chiara, Mario R., Laura, Sonia, Floria, Cecilia, Silvia Gen.”.

La libreria “I libri dimenticati” di via Santa Trinita 117, che raccoglie e rivende testi che vengono donati e investe il ricavato in solidarietà sociale, quest’anno ha accolto volumi offerti da amici, colleghi e da ex allievi di Alessandra Parrini, insegnante e archeologa, venuta a mancare in primavera a causa di una malattia.

“Abbiamo scelto questo modo per ricordarla, in accordo col marito, il professor Giuseppe Meucci. Per l’amore che ha sempre mostrato per i suoi alunni e per la passione con cui si dedicava al suo lavoro, che ancora continua a dare i suoi frutti”. A parlare di lei e del suo amore per l’insegnamento e per l’antichità sono i suoi colleghi e amici che hanno deciso di fare un’offerta a “I libri dimenticati”, libreria nata su iniziativa dell’associazione Emmaus e gestita da volontari. La sua brillante carriera di archeologa le hanno permesso di pubblicare con prestigiose case editrici, apprezzate anche a livello internazionale, come “L’Erma di Bretschneider”.

Il suo ultimo articolo, apparso sulla rivista specializzata “Archeologia Viva”, riguardava il Cimitero degli Inglesi di Firenze e formulava un’ipotesi rispetto all’origine di quel luogo, forse sorto sul sito di un antico tumulo etrusco.

Ed è proprio sull’archeologia etrusca che Parrini aveva iniziato a sviluppare i suoi studi, anche se la ricostruzione delle civiltà antiche aveva da sempre interessato la sua famiglia. Il padre, infatti, era stato uno studioso esperto di restauro in campo archeologico e artistico e lei aveva scelto di continuare questo tipo di professione. Alessandra Parrini si era cimentata anche nell’archeologia sperimentale. Con altri studiosi aveva curato la riproduzione di un telaio su basi archeologiche e documentarie, per illustrare come funzionasse la tessitura nell’antichità.

Inoltre, aveva allestito svariate mostre importanti: l’ultima è stata a Ferrara, dedicata all’antica città di Spina. Come archeologa aveva partecipato a tante campagne di scavo. È stata anche professoressa, dedita all’insegnamento al liceo classico F. Cicognini, lavoro che ha condiviso col marito e professore di scienze Giuseppe Meucci. “Una sorte ingiusta l’ha travolta prematuramente. A noi che l’abbiamo conosciuta rimarrà sempre il ricordo di una collega preparata e di un’amica ricca non solo di doti intellettuali, ma anche di uno spessore umano raro e prezioso. Infine, vogliamo dire: Et in perpetuum, vale atque vale”. “Ave atque vale” è la formula dell’estremo saluto che Catullo rivolse al fratello Quinto.