Non c’è pace per la scuola. Dopo la protesta di custodi, tecnici e amministrativi ecco che tornano alla carica anche i docenti. In particolare il battaglione di italiano e storia, bocciato in massa dalla commissione regionale istituita alla scuola Pier Cironi che doveva selezionare i candidati per i posti a ruolo. La percentuale di respinti è stata altissima, quasi il 30% non promosso contro una media nazionale che non supera il 5%. Da qui la decisione di presentare una diffida stragiudiziale firmata da 49 docenti.
La diffida elenca le irregolarità che, a detta dei candidati, si sarebbero verificate durante lo svolgimento delle prove orali. Il documento chiede anche che venisse bloccata la pubblicazione delle graduatorie di merito e che fosse concessa la possibilità ai respinti di ripetere la prova con una diversa commissione. A innescare la rabbia dei prof delusi è stata la risposta, o meglio la non risposta, dell’Ufficio scolastico regionale che ha proseguito con la pubblicazione della graduatorie senza tenere conto della denuncia. "L’Ufficio scolastico regionale ha deciso di ignorare del tutto la nostra diffida non degnandosi di darci neanche una risposta negativa, fatto già grave di per sé, costringendoci così a proseguire con un ricorso al Tar", attaccano i docenti bocciati. Per legge le immissioni al ruolo devono essere effettuate entro il 31 agosto e l’Ufficio scolastico regionale ha pubblicato una nota lunedì mattina, con appena 48 ore di preavviso, la convocazione degli insegnanti.
"Le disponibilità di posti nei vari istituti sono state rese note nel tardo pomeriggio di lunedì, mentre le graduatorie, sono comparse sono nella serata di martedì", spiegano i docenti. "Inutile dire che non ci sono minimamente i tempi tecnici per controllare e segnalare eventuali errori nei punteggi, men che meno i tempi necessari ai candidati per organizzare gli spostamenti e decidere del proprio futuro". C’è un altro aspetto assurdo: i docenti bocciati al concorso sono gli stessi che verranno ripescati dalle graduatorie provinciali per ricoprire lo stesso ruolo, con la differenza che avranno un contratto a tempo determinato e, quindi, con meno tutele rispetto a quello a tempo indeterminato. La disponibilità di posti per il ruolo, che all’inizio del concorso era stata fissata a 168, è stata portata a 243, mentre i candidati promossi nella classe di concorso di italiano e storia sono stati 198 su 274.
"Diverse decine di posti verranno assegnate dalle graduatorie provinciali del precariato anche ai docenti che, come noi, sono stati respinti nell’ambito di questa procedura concorsuale gestita in modo inqualificabile dalla commissione d’esame e dall’Ufficio scolastico", concludono amareggiati i docenti respinti. "Ci chiediamo con quale legittimità si richiedono agli insegnanti serietà, professionalità, preparazione e dedizione impeccabili, imperniate sul rispetto dell’individuo e sulla valorizzazione dei rapporti interpersonali quando proprio chi gestisce la scuola opera con tutt’altro criterio d’azione?".
Silvia Bini