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Precipita nel dirupo, la famiglia distrutta: "E’ morto sul lavoro. Non riusciamo a darci pace"

Leonardo Sensitivi e altre due persone hanno perso la vita a Ventimiglia. Aveva 54 anni e viveva a Seano. I genitori e il fratello disperati. "Amava molto quello che faceva, ma non riusciamo a darci pace"

Leonardo Sensitivi con la moglie in una foto concessa dalla famiglia

Prato, 16 giugno 2023 – "Non si può morire sul lavoro, non si può. E il nostro Leonardo svolgeva la sua professione con grande passione". Sono le prime parole che la mamma Gabriella e il fratello Maurizio riescono a dire. A mezzogiorno di ieri nella loro abitazione di via San Cresci a Campi Bisenzio è piombato l’inferno. Leonardo Sensitivi, 54 anni, è morto a Ventimiglia mentre era con un collega e un finanziere del Soccorso alpino: il mezzo militare sul quale viaggiavano è precipitato in un dirupo. Era assistente tecnico della grafica all’Istituto geografico militare e viveva a Seano.

"Samuele, mio nipote – racconta Gabriella Cintelli, distrutta dal dolore – prima è andato dall’altro mio figlio, poi insieme sono venuti qui. Quando ho saputo il mondo si è fermato, ho ripensato subito a martedì quando gli avevamo detto: perché ritorni a Ventimiglia, ci sei già stato? A me piace questo lavoro, ci rispose, è tanto bello".

Leonardo Sensitivi, classe 1969, è cresciuto nella frazione di San Cresci, dove si era sposato con Piera. Ventitré anni fa era nato Samuele. Col diploma di elettricista aveva partecipato al concorso per entrare all’Istituto Geografico Militare e quello è sempre stato il suo lavoro, svolto con una grande passione per l’ambiente, la natura, i paesaggi incontaminati. Dopo aver vissuto a San Cresci, con la famiglia si era trasferito a Seano.

"Tutti i giorni – prosegue la mamma – quando rientrava da Firenze si fermava qui a casa per aiutarci nell’assistenza al padre allettato ed era il momento delle confidenze, di due chiacchiere. Ci ha sempre sostenuti". Leonardo una volta al mese partecipava a questi viaggi di lavoro dove il suo ruolo di assistente tecnico nella grafica consisteva nel collocare i paletti per "disegnare" i confini dell’Italia e fare i rilievi cartografici. Quando Leonardo era sulle montagne scattava qualche fotografia e la inviava al figlio, al fratello, agli amici scrivendo "guardate che panorama". Amava anche il mare e il suo unico hobby sin da bambino è stato quello della pesca, che ha trasmesso al figlio.

"Nel tempo libero – prosegue la mamma – andava a pescare e aveva comprato una piccola barca, la teneva a Livorno e in primavera, insieme a suo figlio, iniziava la manutenzione affinché fosse pronta per tutta la stagione estiva. Poi avevano preso un appartamento in zona da ristrutturare e l’avrebbero fatto insieme e invece tutto questo non avverrà più. Ripenso sempre a quel pomeriggio di due giorni fa quando gli abbiamo fatto notare che era già stato laggiù ma lui era felice di partire". Mercoledì pomeriggio alle 16 l’ultimo messaggio WhatsApp al fratello con un panorama di Ventimiglia.

"Eravamo due metà, io e lui – conclude Maurizio – siamo cresciuti insieme, ci siamo voluti tanto bene e in un momento la nostra vita è cambiata. Non ho pace: Leonardo è andato a lavorare felice ed è morto, non lo accetto".

M. Serena Quercioli