
La sesta rassegna di musica "PratoAntiqua" a cura di Mesotonica prende il via, forse non a caso, con un colpo di tamburo, strumento primitivo contenitore di suggestive memorie. E questo segnale d’inizio di un Festival internazionale (in collaborazione con il Complesso Monumentale di San Francesco e Fondazione Casa Pia dei Ceppi) avverrà questa sera alle 21 nel silenzioso spazio del chiostro di San Domenico (nell’ambito della Prato Estate 2021 a cura dell’assessorato alla cultura del Comune). L’eco di quel solitario tamburo annuncerà altri tre appuntamenti dislocati in altre sedi storiche della città, dove Federica Bianchi e Giovanna Riboli, le "madri" di Mesotonica, faranno convenire strumenti inconsueti e artisti di valore internazionale per sorprendere un pubblico che ormai dal 2015 continua ad accreditare riconoscimento e successo a queste due musiciste che – racconta la loro biografia- si conobbero per affinità ad Amsterdam e approdarono a Prato in via Luigi Muzzi per dar vita appunto a Mesotonica, attribuzione che deriva da un particolare sistema di intonazione delle note praticato a tempo del Barocco. Particolare denominazione come singolare è la scelta di dedicarsi con coraggio alla divulgazione di questo tipo di musica genericamente chiamata antica , ma - lo affermano le due musiciste - "non è musica di nicchia, ma nasce e si sviluppa anche e soprattutto in ambiti popolari, e l’obiettivo principale di PratoAntiqua è quello di far conoscere e rendere accessibile a tutti un mondo spesso relegato a spazi ritenuti alti, esclusivi, colti".
A dimostrarlo "La voce del tamburo", strumento dall’aspetto primordiale, percussivo per il tramite di una membrana di pelle evocativa di un mondo e di una cultura antica, rituale sicuramente almeno nelle origini. Ecco a Prato, ospite nello spazio religioso del chiostro di San Domenico "u picuraro" Alfio Antico da Lentini , detto "il dio del tamburo" (Carmen Consoli diceva che dovrebbe essere riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’Unesco...). Nelle radici di un’infanzia povera e dura di Alfio Antico non c’è solo l’esperienza del ricercatore ma la conservazione di una cultura ancestrale: un aedo del nostro tempo. La proposta di questo appuntamento sorprenderà per la varietà di approcci sonori e culturali: nell’eco della pioggia, delle campane, del gregge insieme alle paure infantili scacciate con il suono del tamburello "magico" si può ritrovare il mondo di Bennato, Branduardi, De Andrè, Dalla. Tutti gli eventi sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a: [email protected] Per informazioni: [email protected]
Goffredo Gori