Prato sud ora trema per gli aerei "Anche le periferie siano tutelate"

La lettera di un residente: "Qui non ci sono soltanto frazioni o quattro strade con pochi abitanti. Il nostro è un mondo pieno di vita, certamente non un dormitorio. Vogliamo essere considerati"

Migration

PRATO

Aerei sopra alle Fontanelle a 600 metri, a 450 su Santa Maria a Colonica, San Giorgio e il Macrolotto 2. La simulazione della rotta per l’atterraggio sulla nuova pista di Peretola da 2200 metri preoccupa e non poco gli abitanti della zona sud della città, che si fanno sentire con una lettera firmata dal residente Luca Soldi dove si rivendica come "una frazione, quattro strade" non siano da considerare terra di nessuno ma "un mondo colmo di vita", certamente "non un dormitorio". La voce di quella parte di città, insomma, per i residenti deve contare ora che il dibattito sulla nuova pista è decollato.

"Queste nostre fabbriche, mischiate come i nostri tessuti con le case, non sono state certo il risultato di un mirabile disegno ma il risultato di decenni di “distrazioni” che non hanno tenuto conto che questi luoghi sviluppano vita, contengono persone, energie, fatiche – scrive Soldi – Succede dunque che questa nostra Prato si sia dimenticata della sua periferia come luogo di esistenza per decine di migliaia di persone e che lì, in quel sud della città di cui ci si vergogna perfino di nominare, il diritto sia svanito da tempo. Le colpe sono gravi, le conosciamo, le riassumiamo in due: il diritto alla dignità del lavoro, il diritto a vivere in un ambiente sano e decoroso. Ancora oggi non si riesce a seguire il battito di questa nostra periferia geografica e sociale e non si vuole trovare equilibrio ed armonia. Nessun rammendo sembra essere nel programma di questa nostra città che piuttosto sembra arrendersi di fronte allo scempio che si continua a perpetrare". Soldi continua: "Le proposte che emergono sono solo mostruose semplificazioni come quella rappresentata dal nuovo hub degli scarti tessili oppure la condanna, senza mezzi termini, di chi, disperato, chiede il rispetto dei diritti del suo essere lavoratore e cittadino pratese. Solo silenzio di fronte a chi, da lontano, impone la sua soluzione per un nuovo aeroporto, condannando di nuovo al proprio destino “qualche centinaio di persone” di una frazione, di quattro strade, ma che in realtà sono un mondo colmo di vita e non dormitorio. La politica, le eccellenze della città, sembrano offese da queste denunce, dalle rivendicazioni, sono disturbate dai polveroni che offuscano il decoro, appaiono arroccate nel “loro centro”, pronte solo ad offrire qualche elemosina, qualche compenso vestito da stanco giardinetto, un parcheggio, nuovo cemento ed un convegno sul risveglio green. Ancora una volta la periferie, la periferia sud della città viene considerata la fine e non l’inizio; un luogo da cui allontanarsi piuttosto che iniziare pazientemente a riconquistare".