REDAZIONE PRATO

Prato Poesia Un premio che porta luce

Il bando della quarta edizione del concorso. Perché le parole siano di conforto all’anima

Spazio alla poesia e alla parola che illumina. Necessaria sempre ma indispensabile nei periodi più bui, come lo è quello attuale attraversato dalla pandemia di Covid 19. E proprio alla poesia, portatrice sana di bellezza e cura per l’anima, è dedicato il "Premio Prato Poesia – Nicola Fini" di cui è stato pubblicato in questi giorni il bando della quarta edizione. Rivolto ad autori già pubblicati, il premio è stato istituito nel 2018 con lo scopo di valorizzare la poesia e confermare il ruolo di Prato nell’ambito della cultura letteraria. L’edizione appena bandita è la prima senza la sua fondatrice e primo presidente del Comitato del Premio: Giulia Vinditti Fini, professoressa di lettere e latino per anni al liceo scientifico Cicognini, mancata nel gennaio scorso. Nata nel 1929, conosciuta e stimata per la sua passione per l’insegnamento e per la poesia Giulia Vinditti Fini volle dare vita al premio in memoria del figlio Nicola, medico e poeta scomparso prematuramente. Il termine di scadenza per iscriversi all’edizione 2021 è il prossimo 31 gennaio. Il bando è rivolto ad autori di lingua italiana che hanno pubblicato una raccolta di poesia o poema, a tema libero, entro gli ultimi 10 anni. La scheda di iscrizione è scaricabile dal sito premiopratopoesia.org; i partecipanti dovranno inviare 5 copie dell’opera pubblicata, scheda di iscrizione e copia del pagamento della tassa d’iscrizione, in busta chiusa a Comitato per il Premio Prato Poesia – Nicola Fini, C.P. 5, Ufficio Postel 12 Prato. Le copie non verranno restituite. I primi 10 finalisti saranno resi pubblici entro la primavera del 2021.

A selezionare le opere una giuria di cinque giurati che valuterà le pubblicazioni e assegnerà i due premi: primo classificato (600 euro e targa d’onore con il giglio di San Domenico) e premio speciale Giulia Vinditti (400 euro e targa d’onore con il giglio di San Domenico) dedicato al valore della cultura classica e dell’insegnamento come radici dell’evoluzione umana.

Francesca Tassi