
Alcuni dei ragazzi protagonisti insieme Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio
Studiare la fisica facendo sport all’aperto, scoprire il valore dell’arte conoscendola dalle stanze di un museo, ascoltare la spiegazione del professore fuori dalle mura della classe in un ambiente del tutto inusuale per consegnare a chi è stato protagonista un’esperienza del tutto diversa. È la sintesi di Prato Comunità Educante, il grande progetto voluto e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato in collaborazione con Intesa San Paolo, per tendere una mano ai giovani ed accompagnarli nella loro crescita umana e scolastica. Un progetto che si prende cura del futuro dei giovani, che mette al primo posto le attese di ragazze e ragazzi e mobilita un’intera città.
Una scommessa che continua a riservare tante positive sorprese e a fare da modello in Italia. Anche quest’anno Prato Comunità Educante si racconta con una grande festa, una tre giorni intensa di eventi, spettacoli, laboratori e mostre, che coinvolgerà la città dal 16 al 18 maggio. L’iniziativa si inserisce nel programma di Aspettando Seminare Idee – Festival Città di Prato ed è pensata come un momento di restituzione collettiva delle esperienze vissute nel corso dell’anno da scuole, associazioni, enti e, soprattutto, dai giovani. Una città che educa e cresce insieme: questo il messaggio che attraversa l’intero progetto, che ha coinvolto 20 scuole (12 istituti comprensivi e 8 superiori), dell’Ufficio scolastico provinciale, di 14 partner tra associazioni e realtà del Terzo Settore, e con la partecipazione attiva di oltre 1500 studentesse e studenti. Il programma di Prato Comunità Educante è stato presentato all’Istituto Gramsci Keynes da Diana Toccafondi e Massimo Mancini della Fondazione, dal dirigente scolastico Stefano Pollini, dai coordinatori Simone Natali e Simona Di Rubba e da Edoardo Donatini, curatore della festa. Tutti hanno sottolineato l’importanza di una rete che unisce scuola, cultura e territorio, in un’alleanza educativa che ha saputo rispondere in modo creativo alle sfide della dispersione scolastica e del disagio giovanile.
"Il nostro è un impegno condiviso che funziona - dichiara Diana Toccafondi -. Prato è una comunità che si prende cura dei giovani e si impegna per il loro futuro". "Siamo già al lavoro per il prossimo triennio - aggiunge Mancini - perché crediamo profondamente in questo progetto". "Il patto di comunità è il vero valore aggiunto - conclude il dirigente Stefano Pollini - e le scuole sono protagoniste assolute". In questi tre giorni, la città si trasformerà in un grande laboratorio aperto, con spettacoli, performance, concerti, mostre e attività che hanno visto gli studenti non solo come fruitori, ma anche come ideatori e co-autori. Le esperienze presentate, come ha ricordato Edoardo Donatini, sono "di altissima qualità, originali e coinvolgenti".
Tra gli appuntamenti più significativi: "Una piccolissima rivoluzione", una serie di restituzioni artistiche nate dai laboratori nei musei cittadini, e lo spettacolo "Io danzo, io parlo" del Teatro Metastasio, dove il corpo diventa linguaggio. Al Museo di Scienze Planetarie si potrà ammirare il "Mosaico", un’opera collettiva ispirata alla Nebulosa dell’Aquila. Al Palazzo della Musica, invece, spazio alle mostre "Oltre l’aula" e "Fuoriclasse", che raccontano i percorsi di crescita personale e didattica degli studenti. Non mancano i momenti dedicati alla scienza e allo sport, come "Con la fisica faccio sport", che dimostra come anche le leggi della fisica possano diventare divertenti se sperimentate in movimento. E poi ancora: "ScArt", "Sincronie", "Coro di classe", tutti esempi di una didattica viva, capace di far dialogare le discipline e le persone. Il culmine della manifestazione sarà domenica 18 maggio, alle 18.30, con il gran finale al Castello dell’Imperatore: un aperitivo musicale aperto a tutta la cittadinanza per chiudere il primo triennio del progetto e festeggiare guardando con entusiasmo al futuro. Prato Comunità Educante è molto più di un festival: è un progetto di città, una dichiarazione collettiva di fiducia nei confronti delle nuove generazioni, che in questi tre giorni saranno ancora una volta protagoniste e testimoni di un modello educativo che fa scuola. nel vero senso della parola.
Silvia Bini