
Gori, Rossi, Innocenti, Baldi; Lombardi, Bartolini, Guarducci, Cecchi; Melani, Rosati, Pacini. Non è la vecchia formazione di una squadra di calcio pratese, magari quella del Buzzi, negli anni Sessanta. E’ la classifica dei cognomi italiani più diffusi in città. L’undici virtualmente in campo oggi suona in modo assai diverso: Chen, Hu, Lin, Wang; Zhang, Huang, Li, Zheng; Gori, Wu, Zhou. Solo un cognome italiano fra gli undici, quel Gori al nono posto. Se i cognomi raccontano un mondo, questa classifica è una fotografia significativa di come Prato sia profondamente cambiata. L’età media per i primi undici cognomi è intorno ai cinquant’anni. Per la seconda sarebbe 31, se non ci fossero i Gori ad alzarla.
I cinesi residenti a Prato continuano a crescere e hanno cognomi ricorrenti. I Chen iscritti all’anagrafe sono 2280, i Gori 964. Anche nel 2020, nonostante la pandemia, i cittadini di origine cinese registrati in Comune sono aumentati: il 31 dicembre scorso erano 26.389, quasi 1500 in più rispetto all’inizio dell’anno, dunque con incremento medio giornaliero di quattro nuovi residenti. Sempre nel 2020, per la prima volta dopo decenni, la popolazione complessiva di Prato è leggermente calata: 194.793 iscritti all’anagrafe, 296 in meno del 2019. I cittadini di origine straniera sono però cresciuti di 1.225 unità, ovviamente soprattuto grazie ai cinesi. Per gli italiani, invece, la diminuzione è di oltre 1500 residenti. Secondo l’ufficio statistica del Comune l’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione è del 22,38%, se si considerano solo i cinesi del 13.54%.
Sono però tutti i italiani i nomi più diffusi a Prato, anche perché i cinesi in genere hanno o scelgono nomi italiani. Al maschile i primi undici sono nell’ordine Andrea, Francesco, Marco, Alessandro, Lorenzo, Giuseppe, Stefano, Matteo, Antonio, Leonardo e Roberto; al femminile Maria, Giulia, Francesca, Sara, Anna, Elena, Chiara, Silvia, Laura, Martina e Paola. Se si considerano i nomi dei bambini nati lo scorso anno, entrambe le classifiche cambiano e parecchio. Per i maschi ci sono nell’ordine Leonardo, Tommaso, Lorenzo, Edoardo, Mattia, Gabriele, Matteo, Niccolò, Alessandro, Giovanni e Zeno; per le bambine Aurora, Sofia, Adele, Matilde, Emily, Greta, Noemi, Ginevra, Giulia, Anna e Bianca.
Infine, il capitolo cittadinanza. Lo scorso anno sono stati 782 gli iscritti all’anagrafe di origine straniera che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, ma fra questi solamente 34 i cinesi: 28 per nascita, tre per essere figli di genitori che sono diventati cittadini italiani, tre per essere stabilmente residenti nel nostro Paese. Molto diversi i numeri per i nuovi cittadini di altre origini. Nel 2020 sono stati quasi 250 i nuovi italiani dall’Albania, una sessantina dalla Romania e una cinquantina sia dal Pakistan che dal Marocco. Infine, una curiosità: nel 2005 i nuovi cittadini italiani erano stati solo 96, mentre l’anno del record fu il 2016, con 1.133 cittadinanze in più. In quel caso i cinesi erano stati 64, i pakistani più di duecento
Anna Beltrame