Prato, cinque opere di Oscar Gallo donate al Comune

La collezione d’arte si arricchisce di cinque sculture del pittore e incisore

Opera di Oscar Gallo

Opera di Oscar Gallo

Prato, 8 maggio 2024 - La collezione d’arte del Comune di Prato si arricchisce grazie alla donazione di cinque sculture di Oscar Gallo, donate per volontà delle figlie Anna e Patrizia, memori del forte rapporto che legò il padre alla città. Le opere, intitolate Busto di donna, Testa di donna, Nudo (Ragazza che si pettina), Nudo e Ritratto di Maria, sono le creazioni di un artista che, nato a Venezia nel 1909, ha legato il suo destino a Prato, dove si trasferì nel 1918 in giovanissima età e mosse i primi passi nel campo artistico, studiando presso la Scuola d'Arte e Mestieri Leonardo e maturando poi la sua coscienza artistica in contatto con intellettuali e artisti quali Ardengo Soffici, Quinto Martini, Ottone Rosai, Leonetto Tintori, Elena Berruti e Mino Maccari. Nella notte tra il 3 ed il 4 agosto 1944 i tedeschi fecero saltare i ponti di Firenze, compreso Ponte Santa Trinita. Vennero recuperati i frammenti delle decorazioni marmoree, caduti nelle acque dell'Arno, che furono sistemati nel Giardino di Boboli. Gallo partecipò alla ricostruzione in gesso dei modelli delle parti mancanti ai cartigli, alle teste di ariete e al trasferimento dei gessi nel marmo bianco.

Gallo ha operato lungamente in città come scultore, pittore e incisore, ed è stato uno dei principali esponenti della cosiddetta “Scuola di Prato”, forse il più significativo movimento artistico del Novecento pratese; in questo contesto frequentò Arrigo Del Rigo, Leonetto Tintori, Gino Brogi, Quinto Martini, Giulio Pierucci ed altri pittori e scultori della città toscana. Da qui prese l’avvio una brillante carriera come artista, ma non solo. Fu anche insegnante in vari licei artistici. Insegnò al Liceo Artistico di Bologna, poi dal 1945 al Liceo Artistico a Firenze. Dopo aver rinunciato nel 1962 al ruolo di Accademico Onorario ottenne nel 1963 la cattedra di Scultura diventando poi direttore dell'Accademia di belle arti di Firenze che nel 2012 gli ha dedicato una retrospettiva, nella Sala delle Esposizioni dell´Accademia delle Arti del Disegno. Fu fondatore del movimento Nuovo Umanesimo assieme a Quinto Martini e altri. Ha esposto le sue opere in Italia e all’estero e i suoi lavori fanno parte anche della collezione del Museo Novecento di Firenze e del Museo Civico di Torino. Un nucleo significativo di dipinti e sculture è già presente nelle collezioni comunali pratesi e conservato nel Palazzo Comunale di Prato e nei depositi del Museo di Palazzo Pretorio. Maurizio Costanzo