
La volontaria Stefania Benelli
Prato, 2 maggio 2023 - I volontari di File (Fondazione italiana di leniterapia) che danno il proprio contributo per per portare avanti l'attività dell'hospice di Prato “Fiore di Primavera” protagonisti per un giorno per raccontare la loro esperienza. Venerdì è in programma, presso la Biblioteca Lazzerini, l'incontro (a ingresso libero) “Volontariato in Hospice: esperienze e racconti per conoscere le cure palliative”, durante il quale interverranno la dottoressa Carla Zeloni, medico palliativista dell’hospice, la dottoressa Claudia Bonari, psicologa di File presso l'hospice, ma anche i volontari pratesi di File attivi sia nell’assistenza alle persone gravemente malate e alle loro famiglie, sia nel supporto al lutto, attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto.
L'esperienza di Stefania
“E’ importante accompagnare queste persone nel loro percorso, quando sono consapevoli di essere alla fine della vita e hanno un estremo bisogno di raccontarsi, di raccontare le loro famiglie e il loro passato - spiega Stefania Benelli, 69 anni, da 12 anni volontaria all’hospice pratese - In questa fase c’è molto dolore e quindi paradossalmente i pazienti si aprono molto di più con noi volontari e volontarie che con i loro parenti. Una volta mi è capitato di rimanere in silenzio per diversi minuti insieme a un paziente, mentre gli stringevo la mano. Un’altra volta invece una signora ha espresso la volontà di sposarsi e il suo desiderio è stato esaudito. Si è sposata nell’hospice e noi volontarie le abbiamo preparato il bouquet”.
"Il volontariato ti fa scoprire un nuovo te stesso"
Tra i volontari operativi all’hospice pratese c’è anche Antonio De Luca, 67 anni, pensionato, ex ingegnere civile al comune di Prato. “Mi affascina ascoltare la storia delle persone, nei momenti difficili come quelli alla fine della vita, viene fuori la parte più intima e umana, ascolto racconti di vite, di memorie. Sono consapevole di fare del bene ai malati, ma faccio del bene anche a me stesso: da quando ho iniziato questo volontariato ho scoperto dentro di me un’altra persona. Prima ero introverso, adesso invece riesco a rapportarmi all’altro con facilità. Dentro l’hospice non c’è soltanto dolore, io ci vedo anche serenità, la vita è bella ma dobbiamo essere consapevoli che la vita ha una fine naturale, ecco, qui dentro forse si percepisce questa consapevolezza”.