Rita Pieri è la nuova fiduciaria del Coni di Prato. A nominarla il delegato provinciale, Massimo Taiti, affiancandola nel ruolo all’altro fiduciario territoriale, l’ex assessore allo sport Luca Vannucci. Quest’ultimo avrà il ruolo di curare i rapporti su scala provinciale con le società e gli enti sul fronte puramente sportivo, Pieri invece, ex assessore all’istruzione, terrà i rapporti con gli istituti scolastici per promuoverne all’interno la pratica sportiva.
"E’ stata una scelta naturale che va a completare l’organico del Coni provinciale – spiega il delegato Massimo Taiti –. Per coprire la presenza su tutto il territorio c’è bisogno dei fiduciari e ho deciso di nominarne due per coprire ogni settore di competenza del Coni. Rita e Luca vengono entrambi dalla politica e dalla società civile, sono stati entrambi assessori in due giunte di colore politico differente e hanno competenze in ambiti specifici che metteranno a servizio del Coni. Avere competenze specifiche di questo tipo è un arricchimento per la delegazione. In più sono due persone di mia totale fiducia. Ho impiegato un po’ di tempo a individuare le figure giuste, ma ora credo che il lavoro sia stato ottimale".
Pieri, responsabile nazionale per la cultura di Azzurro Donna, di cui è anche coordinatrice regionale, avrà quindi adesso un ruolo specifico nel mondo dello sport per poter intervenire per l’individuazione e la soluzione di problemi.
"Sono una persona di scuola che mette tanta passione nel proprio lavoro e che sa quanto lo sport rientri a pieno nel progetto di sviluppo scolastico – dice Pieri –. Lo sport non fa bene solo al fisico ma anche all’inclusione e alle relazioni con gli altri". Poi si sofferma sul nuovo ruolo: "Per me è un onore iniziare questa collaborazione con il Coni – aggiunge –. Credo di poter dare un contributo importante e anzi auspico di poter essere concretamente utile alla delegazione, al movimento territoriale e alla città. Prato è stata lungimirante in passato sullo sport, per primi abbiamo creduto nelle potenzialità di queste discipline anche all’interno del percorso scolastico. Ma ora che le criticità della scuola sono molte si rischia di perdere di vista il ruolo formativo ed educativo della pratica sportiva in orario scolastico".
Stefano De Biase