Patenti facili ai cinesi: due arresti Test superati senza sapere l’italiano

Smantellate le organizzazioni che fornivano le risposte ai candidati orientali durante gli esami di teoria. Uno dei capi vive in città: raffica di perquisizioni. La polizia ha sequestrato anche computer e telefoni

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Garantivano il conseguimento di patenti di guida ai loro connazionali che, conoscendo poco o per nulla la lingua italiana, avrebbero avuto difficoltà insormontabili a ottenere i titoli di guida attraverso il superamento degli esami di teoria svolti nelle Motorizzazioni di tutta Italia. A scoprire l’astuto meccanismo messo in piedi da due gruppi distinti, è stata la polizia di Torino che ha accertato l’esistenza delle due organizzazioni composte prevalentemente da cittadini cinesi che si facevano pagare fino a 7mila euro a patente, a seconda del "servizio" offerto, che poteva riguardare la sola prova teorica ma anche quella pratica.

A capo di una delle due banda ci sarebbe stato un cinese, residente a Prato, che ieri è stato perquisito dagli agenti della Polstrada. I poliziotti hanno sequestrato a casa dell’orientale un pc e diversi supporti informatici. L’indagine, coordinata dalla procura di Torino, è partita nel novembre 2018 quando agenti della Polstrada torinese sono intervenuti alla Motorizzazione a seguito di una segnalazione di un cinese che stava effettuando la prova a quiz. L’uomo aveva chiesto di usare il supporto audio ovvero le cuffie con cui ascoltare le domande che apparivano sullo schermo. Un modo usato durante i test per il conseguimento della patente per aiutare i candidati che hanno problemi con la lingua italiana. La stranezza era che il cinese aveva superato il test dimostrando di conoscere l’italiano in modo perfetto. Dai controlli è stato accertato che l’uomo aveva nascosto tra i vestiti e sotto una parrucca un cellulare e un trasmettitore bluetooth ad esso collegato con il quale riceveva suggerimenti da una terza persona che si trovava fuori dalla Motorizzazione e sentiva la lettura delle domande nelle cuffie del candidato.Al termine delle indagini, gli agenti Stradale di Torino, coadiuvati dai colleghi di Cuneo, Novara, Rimini, Prato e Vasto hanno eseguito una misura nei confronti di nove persone, due in carcere e sette con obbligo di presentazione alla pg. Sono state eseguite anche diverse perquisizioni in tutta Italia. A Vasto è stato rintracciato il capo di una delle due organizzazioni che è stato arrestato.

La seconda organizzazione era invece capeggiata dal cinese di Prato che ieri è stato perquisito: secondo quanto accertato, le indicazioni per svolgere l’esame al meglio partivano proprio dal suo computer. Lo stesso che ora gli investigatori passeranno al setaccio. Infine, sono stati emessi 50 decreti di sequestro di altrettante patenti che si sospetta siano state conseguite grazie all’escamotage delle ricetrasmittenti. Molte le persone coinvolte: nell’ottobre 2019 vennero denunciate 63 persone, ritenute responsabili di aver truccato 55 esami. Nel giugno scorso altri 45 cinesi sono risultati coinvolti in altrettanti episodi illeciti.