Parto in acqua: tutti i benefici per la mamma e il bambino

Anche in Italia si preferisce il parto in acqua, all’ospedale Santo Stefano di Prato riapre la stanza con la vasca

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Scatena e Cipriani con il personale ostetrico

Prato, 2 ottobre 2024 - È dimostrata scientificamente l'utilità di poter effettuare il travaglio, quando le condizioni lo consentono, in un ambiente che risulti confortevole non solo grazie alla presenza del partner (cosa che ormai avviene da svariati anni in tutti i punti nascita aziendali) ma anche alla possibilità di poter utilizzare i benefici dell’acqua prima e durante il travaglio/parto grazie alla completa immersione in una vasca.

“Il principio fisico del galleggiamento e le proprietà dell'acqua -spiega la dottoressa Scatena direttrice della struttura di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale- permettono alla donna una sensazione di rilassamento che può ridurre la percezione del dolore, la possibilità di assumere le più svariate e naturali posizioni tali da facilitare il corretto posizionamento e discesa della testa del bambino, abbassando anche il rischio di lacerazioni vaginali grazie a una riduzione del trauma durante il parto. Molte donne che hanno in passato sperimentato il parto in acqua chiedono di poter ripetere questa esperienza nel parto successivo”.

Ovviamente esistono dei criteri da rispettare per poter accedere al travaglio/parto in acqua che verranno valutati dal personale ginecologico ed ostetrico al momento dell'accesso al Blocco Parto sulla base dell’andamento della gravidanza e alle condizioni del benessere materno-fetale.

Tutto avviene comunque all'interno di una struttura che lavora in regime di sicurezza dove è prevista la presenza di due medici ginecologi, di un neonatologo, di un anestesista dedicato e di tre ostetriche.

Da ora in poi le donne che scelgono di far nascere i loro bambini all’ospedale Santo Stefano di Prato, per il travaglio e il parto, potranno tornare ad utilizzare anche la stanza attrezzata con la vasca. Lo rende noto la dottoressa Elisa Scatena, che ha dichiarato: “dopo il periodo di sospensione dovuto alla pandemia Covid finalmente si riattiva nel Blocco Parto della nostra Ostetricia la stanza del travaglio ‘naturale’ dotata di apposita vasca per il travaglio e il parto in acqua”.

“Da tempo le donne al corso preparto chiedevano la possibilità di utilizzare la vasca nel nostro presidio, ed ora possiamo venire incontro a questa loro esigenza”, ha aggiunto Simona Cipriani coordinatrice ostetrica del Blocco Parto.

Da giugno di quest'anno nell’Ospedale di Prato, diretto dalla dottoressa Maria Teresa Mechi, e in tutti i presidi della USL Toscana Centro è inoltre, iniziato il percorso BRO – Basso Rischio Ostetrico, dove la madre incinta è seguita dall’ostetrica in tutte le sue fasi: a partire dai consultori a inizio gravidanza, l’ingresso ospedaliero fino alla sua dimissione. Si è realizzato così un percorso in continuità che accompagna la donna e la nuova famiglia nei diversi setting assistenziali, dal consultorio all’ospedale e ritorno, permettendo una maggiore valorizzazione della naturalità della nascita e del diventare genitori, restituendo ruolo e protagonismo ai veri attori di questo evento.

“Siamo orgogliose di proporre un modello di continuità già diffuso e ampiamente sperimentato da molti anni in vari paesi europei, ma che in Italia non era ancora presente. Con l’avvio di questo Percorso la Usl Toscana Centro offre un’assistenza che “tiene insieme sicurezza e innovazione”, dice Arianna Maggiali, direttore della SOC Ostetricia Professionale del Dipartimento di Assistenza Infermieristica e Ostetrica, “anche al punto nascita del Santo Stefano l’avvio è stato molto incoraggiante, con circa 40 donne che hanno usufruito di questa possibilità. Questo punto nascita conta circa il 30% di tutti gli accessi BRO ai punti nascita, che hanno una cadenza media di uno al giorno”.