
Due ore di puro divertimento. E mai come in questo momento ce n’è bisogno! Giorgio Panariello nelle due serate da tutto esaurito al Politeama con "La favola mia" è stato un ciclone di simpatia, dimostrando di essere in splendida forma al termine di un lungo tour di successo che lo ha riportato nella sua città. "Buonasera Prato! Fatevi sentire!" ha esultato all’inizio dello show, accolto con una ovazione da stadio. L’artista pratese di adozione ha rivolto subito un saluto affettuoso a Roberta Betti. "E’ l’unica assente stasera ma è la più presente di tutti. Ci ha lasciato un teatro meraviglioso", ha ricordato. Tanti applausi a scena aperta, tante risate e qualche frecciatina nei confronti del sindaco Biffoni che martedì sera era in sala ad applaudire. "So che il sindaco vuol fare un grande parco; alberi di qua e di là, alberi ovunque, olmi al Soccorso e in via Pistoiese i bambù?". A seguire ecco tutti i personaggi che lo hanno reso celebre: Il vecchino sulla panchina, Merigo l’ubriaco, Mario il bagnino, Lello Splendo, il pr della discoteca di Orbetello Silvano che continua a ripetere vaia vaia vaia e poi l’imitazione sempre impeccabile di Renato Zero. Tra una battuta e l’altra Panariello si lascia andare ai ricordi di una vita. Parole affettuose a commoventi nei confronti dei nonni che l’hanno cresciuto in Versilia, stemperando il dolore per l’assenza dei genitori. Gli inizi di carriera difficili, gli anni della gavetta e gli incontri importanti con l’impresario Capecchi e Carlo Conti. Da quel momento la carriera di Panariello decolla definitivamente. Ma Giorgio torna spesso ai ricordi del passato, agli anni ottanta, quelli della giovinezza, delle prime serate in discoteca, gli anni dei mondiali dell’82. Inevitabile il ricordo di un altro pratese illustre; Paolo Rossi. E applausi, di nuovo.
Federico Berti