"Ospedale in area a rischio. E lo sapevano"

"Ospedale in area a rischio. E lo sapevano"

"Ospedale in area a rischio. E lo sapevano"

L’allagamento del nuovo ospedale, con una stima provvisoria di danni al Santo Stefano di circa 8 milioni di euro, riporta al centro del dibattito politico l’opportunità di costruire un ospedale in una zona a elevato rischio idrogeologico. L’alluvione del 2 novembre, d’altronde, non ha risparmiato un punto della provincia segnato col bollino rosso sulle carte del rischio idrogeologico. A chiedere spiegazioni sul perché si sia deciso di costruire il Santo Stefano proprio in quel punto di Galciana è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Carmine Maioriello. "Chi ha firmato i permessi lo sapeva che si stava costruendo in una zona ad alto rischio idrogeologico – attacca l’esponente pentastellato -. Tanto è vero che con molti anni di ritardo è stato deciso di costruire una cassa di espansione per mettere in sicurezza l’area, che ironia della sorte, non è stata utilizzata perché mancavano le ultime autorizzazioni. Qualcuno quindi dovrebbe prendersi le responsabilità di quanto accaduto e dire che è stato un errore costruire un presidio così importante come l’ospedale in una zona a forte rischio alluvione senza prima o contemporaneamente costruire la cassa di espansione". Secondo Maioriello, intervenuto durante una commissione congiunta Lavori Pubblici e Ambiente, "si sarebbe potuto evitare questo disastro che ha causato milioni di danni e comportato tanti disagi per i pazienti che addirittura sono stati dirottati in strutture ospedaliere di altre province". "I cittadini pratesi devono sapere che il decisore amministrativo in questo caso è stato fortemente inadeguato e scarsamente competente per quanto accaduto – conclude il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle -. Speriamo che si faccia luce sull’accaduto e se ne accertino le responsabilità".