
Operai al lavoro per far ripartire l’Orologio della Costituzione (foto Attalmi)
Prato, 22 novembre 2018 - Non funzionava da almeno sette anni. Ma da ieri «Count up», il cosiddetto orologio della Costituzione, è tornato a far scorrere le ore in piazza dell’Università. Un ripristino che è indubbiamente anche un messaggio politico, così come simbolica era stata la sua installazione nella data del 25 aprile 2009. Un segnatempo che stava più fermo che funzionante, era un simbolo rotto. Già nel 2010 aveva manifestato problemi tecnici, poi era fallita l’azienda costruttrice, e nel 2015 il Comune che ne è proprietario, aveva tentato invano di ripararlo. Ora si è concluso il lungo restauro dell’opera dell’artista Alessandra Andrini nel 2008 come monumento alla Resistenza, nell’ambito di un bando del museo Pecci. Un restauro complesso per l’orologio che conta il tempo trascorso dalle ore 17 del 27 dicembre 1947, quando fu promulgata la Costituzione dal Capo dello Stato provvisorio Enrico De Nicola.
"Questo lungo ma puntuale lavoro ha permesso di restituire alla città un’opera importante senza dover rinunciare al meccanismo originale e anche alla sua collocazione in piazza dell’Università", sottolinea il sindaco Matteo Biffoni.
"Count up è un’opera particolare, densa di significato, un promemoria per ciascuno di noi sul valore della Costituzione". Da un esame accurato fatto dai restauratori, la ditta Angelinoartworks di Roletto (Torino), insieme con l’artista Andrini, è emerso che nonostante oggettive difficoltà a ripristinare il movimento elettromeccanico dell’opera, poteva essere fatto un tentativo. La volontà dell’artista, infatti, è sempre stata quella di mantenere il meccanismo originale invece di optare per un più moderno, ma freddo, sistema a led. Per fare ciò sono state recuperate le palette dei secondi e una nuova scheda elettronica con un nuovo software.
Al termine dei lavori è stato avviato per alcuni mesi un test per verificare l’affidabilità dell’orologio soprattutto in caso di esposizione al sole. Visti i buoni risultati sono stati presi alcuni accorgimenti per garantire una ventilazione adeguata all’interno del cassone, la posa della scheda madre in zona protetta dagli agenti atmosferici e dagli sbalzi di temperatura (all’interno del Serraglio); e il fissaggio del policarbonato esterno per evitarne il rigonfiamento. L’intervento di ripristino ha avuto un costo di circa 20mila euro.
"La collaborazione tra l’artista Alessandra Andrini, puntuale nei suggerimenti, e la ditta di restauro che già si era occupata della prima installazione dell’opera, ha permesso di ottenere il risultato ottimale - spiega l’assessore alla Cultura Simone Mangani - Chiudiamo idealmente l’anno del 70° anniversario dall’entrata in vigore della Costituzione. I cittadini rivedranno questo segnatempo in movimento".