FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Nuovi striscioni contro Commini. La contestazione non si spegne

Dopo i "dollari" con il volto del patron, ancora proteste. I messaggi al Ponte Petrino e fuori dallo stadio

Dopo i "dollari" con il volto del patron, ancora proteste. I messaggi al Ponte Petrino e fuori dallo stadio

Dopo i "dollari" con il volto del patron, ancora proteste. I messaggi al Ponte Petrino e fuori dallo stadio

Il vento della contestazione contro Stefano Commini soffia più forte che mai. Che la stima della tifoseria del Prato nei confronti della proprietà biancazzurra fosse ai minimi storici, non era certo un mistero. Ma negli ultimi giorni gli ultras lanieri hanno voluto esprimere con ancora maggior decisione il proprio dissenso verso l’operato del presidente.

Dopo quanto accaduto allo stadio Lungobisenzio domenica scorsa, prima e durante la sfida con la Sammaurese – con l’esposizione in Curva Ferrovia di striscioni che riportavano i nomi di allenatori e dirigenti saltati nelle ultime stagioni, oltre ad un enorme "biglietto" di Trenitalia di sola andata per Roma e il lancio in campo di banconote con il volto di Commini – ecco altri manifesti comparsi nella giornata di ieri in giro per la città, per la precisione nei pressi della rotonda del Ponte Petrino, del Ponte Datini e fuori dall’impianto di gioco di via Firenze.

"Società di pizzicaroli", "Commini vendi": questi i messaggi rivolti ancora una volta all’indirizzo dell’imprenditore romano, da tempo bersaglio degli appassionati biancazzurri, che negli scorsi mesi avevano fatto sentire in più di un’occasione la propria voce con i cori durante le partite interne del Prato e con delle scritte fuori dal Lungobisenzio.

In realtà, già nella passata stagione l’idillio fra i sostenitori lanieri e il numero uno sembrava terminato, con la dura contestazione andata in scena ad esempio al termine del derby con la Pistoiese perso per 3-1 in casa. L’amore non è mai risbocciato, ma le speranze estive, dettate dal mercato e dalle promesse di un’annata da protagonisti, avevano rasserenato il tifo. Però, dopo i primi risultati deludenti e con la squadra praticamente fuori dalla corsa promozione già fra ottobre e novembre, il popolo biancazzurro è tornato a ribollire di rabbia verso la proprietà.

Dopo la sconfitta in trasferta con il Lentigione, gli ultras del Prato hanno chiesto un confronto con mister Marco Mariotti per lamentare l’assenza del presidente, peraltro in un momento complicato per la squadra, ancora non al riparo dal pericolo di essere risucchiata nelle zone basse della classifica.

I tifosi hanno promesso sostegno a Remedi e compagni per raggiungere insieme l’obiettivo della salvezza diretta (non esattamente quello prefissato dal sodalizio biancazzurro prima dell’inizio del campionato), ma la posizione riguardo Commini non cambia. E non cambierà fino alla fine dell’annata.

A questo punto non resta che capire quale strada sceglierà di imboccare lo stesso Commini: mantenere saldamente le redini del Prato o cominciare a guardarsi attorno per sondare il terreno con eventuali soggetti interessati all’acquisizione del club?

Tutto lascia pensare che, se dovessero arrivare offerte allettanti, quantomeno sarebbero ascoltate. Anche perché a settembre, alla vigilia del via della stagione, il presidente biancazzurro aveva dichiarato che avrebbe riflettuto sulla propria posizione nel caso in cui la squadra non fosse stata all’altezza di navigare nella fascia di vertice della graduatoria. Un traguardo già ampiamente fallito.

Francesco Bocchini