REDAZIONE PRATO

Nuovi posti letto in terapia intensiva "Dal covid la spinta a rafforzarci"

Sono dieci postazioni altamente tecnologiche al secondo piano del Santo Stefano. Taglio del nastro con Giani

Nuovi posti letto in terapia intensiva "Dal covid la spinta a rafforzarci"

Sono dieci in tutto i nuovi posti letto di terapia intensiva a disposizione dell’unità coronarica (Utic) al secondo piano del Santo Stefano: otto sono ospitati in un open space di 300 metri quadrati ricavato da un’ex area di breafing per i medici ed i restanti due in una stanza singola, adeguati anche per un eventuale isolamento. Si tratta di un potenziamento che ha permesso alla cardiologia di disporre di 10 posti letto di Utic e di 10 letti di subintensiva cardiologica. Ieri mattina l’inaugurazione alla presenza del presidente regionale Eugenio Giani. "L’idea prende le mosse dal periodo del covid, quando c’è stata la necessità di potenziare l’area delle terapie intensive: l’Utic era stata trasferita in altri setting per destinare un consistente numero di letti intensivi ai pazienti covid- spiega Francesco Bellandi, direttore di cardiologia - Il progetto è stato elaborato grazie al contributo del nostro team infermieristico, coordinato da Adriana Valenziano, partendo dalle esigenze dettate dal tipo di assistenza a pazienti complessi. Il piano è stato accolto dalla direzione aziendale, dalla direttrice di presidio e sviluppato dall’area tecnica dell’Asl". La realizzazione dei posti Utic è stata finanziata con i fondi ministeriali del Decreto Legge 34 (Decreto Arcuri) a seguito della pandemia. L’intervento, seguito dall’ingegner Gianluca Gavazzi, ha interessato la parte strutturale, impiantistica e tecnologica: il costo è stato di 840.000 euro di cui 430.000 per i lavori. "Ogni postazione è attrezzata con strumentazioni di alta tecnologia per il monitoraggio dei parametri vitali 24 ore su 24 - spiega Bellandi - Dal desk il personale medico ed infermieristico può effettuare una costante vigilanza sui pazienti. E’ un ambiente contiguo col setting degenze". Dopo il collaudo, previsto per lunedì, l’Utic accoglierà pazienti dal 22 febbraio. Come fa sapere Bellandi "la cardiologia registra oltre 1.300 ricoveri all’anno con una degenza media di 5 giorni mezzo". Due sono le sale di emodinamica ed una di elettrofisiologia. Ogni anno vengono eseguite 1.300 prestazioni di diagnostica invasiva ed interventistica coronarica e strutturale. Oltre 450 gli interventi come impianti di pacemaker e defibrillatori. L’organico conta 33 infermieri, a cui si aggiungono 6 operatori socio sanitari e 20 medici cardiologi più il primario. "E’ un intervento di significativa implementazione - ha detto Giani - che riguarda un’area di delicatezza per la vita delle persone. Ringrazio i medici e gli operatori che lavorano con dedizione". Effetti positivi anche sul reparto di rianimazione: "La terapia intensiva ha 20 letti distribuiti su due bracci - dice Guglielmo Consales, direttore d’area terapia intensiva e rianimazione dell’Asl centro e primario del reparto pratese - per rispondere alle esigenze di una città grande. Intanto l’Asl ha espletato un concorso per 25 anestesisti, molti dei quali arriveranno a Prato. Nell’ultimo decennio i ricoveri in media all’anno vanno dai 700 ai mille pazienti. Finalmente i casi covid sono sporadici: oggi (ieri, ndr) aspettiamo un 80enne con polmonite da covid". Il vescovo Giovanni Nerbini, dopo aver presieduto alla messa per i malati, gli operatori ed il volontariato nella cappellina dell’ospedale, ha impartito la benedizione ai nuovi locali.

Sara Bessi