REDAZIONE PRATO

Nuova raffica di controlli. Clandestini e al nero . In un mese chiuse 4 ditte e multe per 112.000 euro

Le ispezioni coordinate dalla Prefettura nelle aziende a conduzione cinese. Diciotto lavoratori senza permesso di soggiorno e violazioni sulla sicurezza.

Le ispezioni coordinate dalla Prefettura nelle aziende a conduzione cinese. Diciotto lavoratori senza permesso di soggiorno e violazioni sulla sicurezza.

Le ispezioni coordinate dalla Prefettura nelle aziende a conduzione cinese. Diciotto lavoratori senza permesso di soggiorno e violazioni sulla sicurezza.

Proseguono senza sosta i controlli nei capannoni, soprattutto a conduzione cinese, contro l’illegalità diffusa e a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. Un preciso obiettivo quello della Prefettura che da anni coordina le verifiche e le ispezioni nelle ditte, la maggior parte delle quali non risulta mai completamente in regola, segnale che c’è ancora molto da fare in termini di verifiche e prevenzione contro lo sfruttamento del lavoro e per la sicurezza all’interno delle centinaia di ditte che popolano il distretto industriale pratese.

Da giugno a oggi a Prato il Gruppo interistituzionale per la tutela della legalità nelle attività produttive, coordinato dal prefetto Michela La Iacona (foto) – e composto da polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, Ispettorato del lavoro, Asl, Inps, vigili del fuoco, polizia municipale, Alia e agenzia delle dogane –, ha eseguito accessi su altre otto aziende a seguito dei quali sono stati identificati complessivamente 60 lavoratori, tra cui 15 presenti in Italia senza titolo di soggiorno, clandestini.

I titolari delle imprese sono stati denunciati per reati inerenti l’immigrazione, per avere impiegato lavoratori irregolari sul territorio.

Quattro delle attività controllate sono state sospese per l’impiego di 18 lavoratori risultati assunti senza regolare contratto. In tutte le ditte visitate, spiegano dalla Prefettura, "sono state riscontrate violazioni delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in materia di gestione dei rifiuti e in materia antincendio, nonché condizioni igienico sanitarie carenti".

In relazione alle violazioni rilevate sono state comminate sanzioni pecuniarie per una cifra complessiva che sfiora i 112.000 euro. Le attività sospese dall’inizio dell’anno, ricorda la Prefettura, sono venti e la somma delle sanzioni fin qui irrogate nello stesso periodo supera il mezzo milione di euro.

Le ispezioni andranno avanti come da programma in altre aziende del distretto a caccia di eventuali nuove irregolarità, anche perché per ora risulta quasi impossibile trovare una azienda a conduzione cinese che sia completamente in regola.