
Era direttore dal gennaio 2024. Il Comune: "Grazie per il lavoro svolto". Ora ci sarà un nuovo bando
Mauro Moriconi lascia la guida del museo "Soffici e del ‘900 italiano" di Poggio a Caiano. Era in carica dal gennaio 2024. La decisione era nell’aria e lunedì Moriconi l’ha ufficializzata inviando la lettera di dimissioni al Comune. "Ringraziamo Moriconi per il tempo che ha guidato il nostro museo – commentano il sindaco Riccardo Palandri e l’assessore alla cultura Diletta Bresci – Lo ha fatto con impegno e passione organizzando, tra l’altro, degli incontri molto apprezzati con esperti di Ardengo Soffici". Sindaco e vicesindaco ricordano che "in qualità di direttore, Moriconi ha seguito le mostre ‘Fogli d’epoca’ (febbraio 2024) e poi la recente "Figura per figura". Sempre lo scorso anno, in occasione del 60mo anniversario della morte di Soffici, Moriconi ha dato al museo in comodato d’uso l’ultima lettera autografa dell’artista". Moriconi, docente di arte e anche artista, ha preso questa decisione non a cuor leggero. "Dopo un anno alla guida di questo prestigioso museo regionale – spiega - ho deciso di lasciare. Riflettevo da alcuni mesi. Ho dato il massimo per il museo e per la valorizzazione dell’eredità artistica di Ardengo Soffici ma è arrivato il momento di chiudere questa esperienza". "In questi mesi – aggiunge - ho avuto l’opportunità di lavorare con un team competente, abbiamo realizzato mostre che hanno messo in luce aspetti meno conosciuti di Soffici. In particolare, ricordo gli incontri significativi con gli eredi di Soffici e con il collezionista Luigi Cavallo". L’ex direttore ha una visione ancora più "nazionale" di questo museo e nella sua gestione è riuscito a far interessare la Rai, i quotidiani nazionali, le riviste specializzate alle mostre allestite ma determinati progetti richiedono lungimiranza e investimenti. "Nonostante l’impegno profuso – conclude l’ex direttore - e i risultati raggiunti, mi trovo oggi nella condizione di non poter esprimere appieno la mia visione e il mio approccio scientifico. Da professionista, sono abituato a lavorare in contesti in cui convivono idee e scelte differenti, ma le divergenze con il gruppo di lavoro e le difficoltà organizzative relative alle prossime mostre mi portano a ritenere inevitabile questa decisione. Un ringraziamento speciale va anche ai visitatori e anche a chi, in un primo momento, è stato ostile nei miei confronti. Paradossalmente, proprio le difficoltà e le resistenze incontrate mi hanno dato ancora più forza e determinazione nel portare avanti il mio lavoro con passione e convinzione".
M. Serena Quercioli