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Mulinaccio, la conta dei danni. Sistemare la villa costerà 1,8 milioni

Lo storico edificio è stato danneggiato dall’alluvione. La stima della spesa arriva dal sindaco Bosi. Dalle fognature all’impianto elettrico all’ascensore fino alle cantine allagate: gli interventi saranno molti.

Mulinaccio, la conta dei danni. Sistemare la villa costerà 1,8 milioni

Tempi bui per il Mulinaccio, la storica villa che domina Vaiano: ammontano a un milione e 800 mila euro le spese perché la struttura torni allo splendore in cui era prima dell’alluvione del 2 novembre. La stima arriva dalla voce del sindaco di Vaiano, Primo Bosi, che abbiamo intervistato per capire futuro prossimo e futuro remoto della villa, "croce e delizia" dei vaianesi, divisi fra chi apprezza la struttura voluta dai Sassetti e chi, pur apprezzandola, ritiene che "il gioco non valga la candela" per le alte spese per il Comune necessarie a mantenerla e perché poco sentita come "propria".

Da qui, le numerose critiche all’operazione di pulizia dal fango effettuata dopo qualche settimana dal nubifragio e al recente acquisto di arredamenti fatto dal Comune. "Vorrei far presente – dichiara il sindaco – che l’operazione di pulizia dal fango è stata portata avanti dai volontari. E che il Mulinaccio non è solo un bene comune di Vaiano, ma di tutta la Val di Bisenzio. L’edificio non ha subito danni strutturali, ma serviranno un milione e 800 mila euro per rimettere tutto a posto: ogni volta che piove, continua ad entrare acqua. C’è da recuperare le fognature, i sottoservizi, l’impianto elettrico, l’ascensore, il muro che è crollato. Le cantine, che erano già pronte ad ospitare il museo della vita contadina, erano piene d’acqua, gran parte del materiale già allestito è andato perso".

I quasi due milioni necessari per rimettere in sesto la villa, che ospita numerosi eventi culturali e turistici, nonché matrimoni e cerimonie, sono stati inseriti nelle richieste del "punto D", ovvero fra i fondi che serviranno per la fase della ricostruzione, che avverrà dopo la somma urgenza.

"L’idea di far sentire il Mulinaccio più vicina ai vaianesi, c’è – conclude il sindaco –. I suoi giardini dovrebbero essere vissuti come il parco pubblico di Vaiano, dove poter rifugiarsi per leggere un libro, magari. Magari con la gestione affidata a qualche associazione. Ma per ora qualsiasi progetto è prematuro, ci vorrà del tempo per rimettere tutto in sesto".

La parte più antica della villa del Mulinaccio, lo ricordiamo, è stata acquistata dal Comune di Vaiano nel 2003 (in seguito l’acquisto è stato completato con altre parti, fra cui il cucinone), mentre la parte posteriore, più recente, è stata oggetto d’asta pochi mesi fa con un’acquisizione da parte di privati. Realizzata dai Sassetti fra il 1400 e il 1500 (il Mulinaccio è la "Casa della memoria" di Filippo Sassetti) è passata di mano a diversi proprietari, fra cui gli Strozzi, i Vai e, recentemente, la famiglia Bruschi, proprietaria anche di altre ville, come quella dei Guicciardini ad Usella, acquisita qualche anno fa da Manuele Lo Conte.

Claudia Iozzelli