Botte, caos e spray al peperoncino. Il post movida crea altre polemiche

Dopo la mezzanotte bande di ragazzini di nuovo protagoniste di risse, schiamazzi e danneggiamenti Esercenti esasperati. L’assessore Leoni: "Ma si tratta di episodi che non vanno strumentalizzati"

Forze dell’ordine nelle strade della movida

Forze dell’ordine nelle strade della movida

Prato, 1 giugno 2020 -  La movida ha due facce: una buona quando i locali sono ancora aperti e il centro ancora pieno, una faccia cattiva quando la maggior parte delle persone ha già abbandonato le strade delle chiacchiere e delle bevute all’aperto e bande di ragazzini imperversano per il centro. Ben tre episodi d’inciviltà dopo la mezzanotte di sabato per colpa delle scorribande di gruppi di giovani pronti a prendersi a cazzotti, spaccare bottiglie, provocare disordini. Due facce di uno stesso centro storico che rischia di essere penalizzato da episodi che esasperano i gestori dei locali, che temono di vedere vanificato il loro impegno, e i residenti che si sentono poco sicuri. La notte da Far West è scattata dopo la mezzanotte di sabato quando un gruppetto di giovani, fra i 17 i 25 anni d’età, che si ritrovano spesso in via dell’Accademia, non hanno trovato di meglio che azzuffarsi fra loro. Nel caos è stato spruzzato spray al peperoncino, che si è diffuso velocemente nelle vie adiacenti, mettendo in fuga gli avventori dei locali. La lite è scoppiata fra due giovani, un italiano ed un albanese, e si è spostata velocemente fino a piazza delle Carceri. I due sono stati fermati dalla polizia, ma lo spray non è stato trovato e l’albanese è stato denunciato per non aver osservato un foglio di via.

"Ma si tratta di un episodio che non ha niente a che vedere con la movida", commenta l’assessore alla Sicurezza Flora Leoni. "Fino a mezzanotte la serata di sabato è stata tranquilla, ci troviamo di fronte a fatti che possono avvenire a prescindere dalla movida e dal contesto dei locali aperti". Ma quella serata non finisce lì. Via Tintori: sono le due di notte e in strada non c’è nessuno, se non un gruppetto di quattro-cinque magrebini che se la prendono con due ragazzi italiani. Lì vicino c’è un’auto della Municipale, all’interno un solo agente. Uno degli aggressori si avvicina e colpisce con violenza un finestrino dell’auto. A quel punto scatta la richiesta di rinforzi che rapidamente convergono in via Tintori. Il manipolo di stranieri fugge e si dilegua complice il buio, mentre i due italiani malmenati rimangono e minimizzano quanto è accaduto, tanto da non volere neppure le cure del 118. "Non si possono strumentalizzare episodi come questo - prosegue l’assessore Leoni - Semmai c’è da apprezzare la volontà degli esercenti dei locali che con la proposta di autoregolamentazione mostrano un notevole attaccamento alla propria città oltre a grande senso di responsabilità e alla volontà di risollevarsi dopo i mesi dello stop forzato". A questo secondo episodio se ne aggiunge comunque un terzo, avvenuto sempre nel cuore della notte in via Pugliesi. Sono quasi le quattro e un gruppo formato da una ventina di giovani italiani un po’ alticci per il troppo alcol si lascia andare a schiamazzi e urla e inizia a spaccare bottiglie. "Mi sono trovato di fronte questa scena e mi ha assalito una grande tristezza", racconta esasperato Marco Zipoli, gestore del Bartat, che già la scorsa settimana aveva puntato il dito contro gruppetti di ragazzini irresponsabili. "Adesso basta: dopo la serata d sabato il rischio è altissimo, se i locali del centro dovessero chiudere, chiederemo ai colpevolin il risarcimento del mancato guadagno. Riconoscere questi incoscienti dovrebbe essere facile dato che tutto successo sotto la telecamera posta tra via Pugliesi e via dell’Accademia". Anche in quest’ultimo caso è stato necessario l’intervento della squadra interforze, istituita appositamente per controllare il centro, per sedare gli animi dei giovani ubriachi, per niente intenzionati a lasciare libera la strada e a smettere di urlare. «Sarei per estendere anche agli altri giorni della settimana, e non solo a venerdì e sabato, l’ordinanza che vieta il take away a partire dalle 23", aggiunge Zipoli. "Forse siamo l’unica città che può tenere aperti i locali fino alle 2 con servizio al tavolo: non possiamo farci rovinare l’opportunità di lavorare in tranquillità per colpa di questi episodi". Anche perché si tratta di episodi che si ripetono. Ad esempio, su Facebook circolano le foto delle fioriere che si trovano davanti ai negozi di via Garibaldi rovesciate a terra e spaccate. "Nei prossimi giorni svolgeremo un incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria - dice l’assessore al Commercio Benedetta Squittieri - per fare un’analisi di quello che è accaduto in quest’ultimo fine settimana. Il lavoro delle forze dell’ordine è stato apprezzato da tutti, anche per il modo di agire per niente invasivo. Vogliamo riprendere il progetto Notte di qualità, un piano regionale per gestire al meglio la movida, così da mettere in campo strumenti utili ad affrontare certi temi importanti come l’uso di alcol e droghe". «Ritengo tuttora la soluzione dell’auto regolamentazione un buon approccio", rilancia Renzo Bellandi, presidente Fiepet Prato. "Sono convinto che la mia proposta degli steward professionisti sia stata la soluzione ad hoc per la risoluzione del problema. Però, contro la stupidità non c’è steward che tenga". Idee chiare sul da farsi da parte di Aldo Milone, ex assessore alla sicurezza, che chiede la linea dura: "Spacciatori e bande di delinquenti continuano ad agitare la movida pratese. Biffoni non può limitarsi a fare annunci della serie tolleranza zero. Bisogna chiedere pattuglie fisse in quel triangolo del centro per il fine settimana".  

Sara Bessi © RIPRODUZIONE RISERVATA