Fiumi di denaro che si volatilizzano nel nulla. Milioni di euro che spariscono, che non vengono reinvestiti nel territorio ma che viaggiano attraverso le società cartiere verso la Cina. Un fenomeno che Prato conosce bene. Il riciclaggio di soldi sporchi verso la Cina fra il 2006 e il 2010 è stato al centro della famosa maxi inchiesta sui money transfert, con oltre 250 indagati. Il procedimento è ancora in corso per quelle poche posizioni per cui i reati non sono prescritti. Si tratta soprattutto di reati di natura fiscale. Ma di quello che era stato il cuore dell’indagine, appunto, il riciclaggio di soldi sporchi verso la Cina fra il 2006 e il 2010, non c’è più traccia. E su quella strada si sta avviando anche il procedimento sulla nota inchiesta "China truck", o meglio conosciuta "mafia cinese". Il primo processo nel quale gli indagati, una ottantina, devono rispondere dell’aggravante del metodo mafioso.
CronacaMoney transfert, la maxi inchiesta Il riciclaggio di soldi verso la Cina