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Minecraft, giocando con il futuro

Dalle camere dei ragazzi alle aule scolastiche: il successo del videogame diventato strumento didattico

Da diversi anni il nome di Minecraft è sulla bocca dei ragazzi ma anche dei più grandi. La maggior parte delle persone pensa che sia soltanto un gioco, una moda passeggera. Ma che cos’è questo fenomeno che sta entrando anche nelle scuole? All’inizio era un gioco poco conosciuto; possiamo dire che fosse un videogame destinato ad una ristretta nicchia. Poi due elementi lo hanno reso famoso: l’essere unico nel suo genere e la risonanza che ha avuto grazie ai vari youtuber che lo hanno "sponsorizzato" e fatto conoscere al grande pubblico. Negli ultimi anni Minecraft ha introdotto un’implementazione: le "mod", cioè alcuni oggetti nuovi creati dai giocatori stessi. Una parte non trascurabile del suo successo è riconducibile alle leggende che via via hanno attirato sempre più giocatori. Una delle più famose e anche delle più inquietanti è quella legata ad Herobrine, personaggio che probabilmente nessuno ha mai visto davvero nel gioco, ma di cui tanti giocatori parlavano e di cui raccontavano storie incuriosendo altri futuri player. Da circa cinque anni Minecraft si è diffuso, per scopi didattici ed educativi, anche nelle scuole grazie a Marco Vigelini e ad altri studiosi. Qual è la sua utilità scolastica? Vigelini racconta in un’intervista a RaiScuola che Minecraft può essere utile per avvicinare i ragazzi alla programmazione e alla logica computazionale. Infatti una delle possibilità di questo gioco è la trasformazione di un ambiente fisico nella realtà virtuale: attraverso i blocchi è possibile ricostruire luoghi del mondo reale; addirittura è stato virtualmente edificato un museo con opere d’arte all’ interno. In una scuola del nord Italia è stato convertito in digitale il ponte sul Po che collega Piacenza con Cremona, il quale, nella realtà di tutti i giorni, avrebbe avuto problemi strutturali per l’attraversamento; nel mondo di Minecraft la ricostruzione è stata eseguita con criteri che poi sarebbero stati validi anche per quello reale, tanto che il progetto è stato presentato al sindaco della città dagli studenti che ci avevano lavorato. Le scuole utilizzano una versione speciale realizzata ad hoc: Minecraft Education Edition, un’estensione per studenti attraverso la quale si può lavorare su tutte le materie. Ma la vera innovazione sta nella concezione con cui si affrontano le discipline: per fare qualsiasi operazione si deve passare dal linguaggio di programmazione. Questo costringe l’utente ad avere un’impostazione mentale che sarà la stessa che ritroverà nel futuro quando avrà a che fare con programmi professionali. Nell’epoca del digitale anche la scuola attraversa queste trasformazioni per rispondere alle sfide del futuro.