MARTINA MAROTTA
Cronaca

Metastasio In compagnia. Ecco la nuova stagione da vivere nei teatri Tanti giovani sul palco

Da ottobre ad aprile 26 spettacoli, alcuni internazionali, e molte produzioni. Dai grandi classici, ai temi contemporanei come il lavoro e i migranti.

Da ottobre ad aprile 26 spettacoli, alcuni internazionali, e molte produzioni. Dai grandi classici, ai temi contemporanei come il lavoro e i migranti.

Da ottobre ad aprile 26 spettacoli, alcuni internazionali, e molte produzioni. Dai grandi classici, ai temi contemporanei come il lavoro e i migranti.

Si intitola In compagnia la stagione 2025/2026 del Metastasio e, richiamando le note compagnie teatrali, pone l’accento sull’unione tra palcoscenico e platea, attori e spettatori che si ritrovano, in compagnia appunto, nell’atmosfera magica che solo il teatro regala. Una stagione pensata con l’obiettivo di rendere l’arte e la cultura accessibili a tutti, presentata ieri dal direttore Massimiliano Civica e dal presidente Massimo Bressan (foto). Saranno 26 gli spettacoli in programma da ottobre ad aprile, fra Metastasio, Fabbricone e Magnolfi. Ampio lo spazio nelle produzioni ai giovani, con 95 lavoratori sotto i 35 anni tra artisti e tecnici e 35 autori under 40. Ad aprire le danze quattro spettacoli fuori stagione in scena al Magnolfi dal 16 al 19 ottobre: "Ape Regina" di Giorgia Cerruti, "Vaniloqui" di Ivan Talarico, "Petrolini infinito" di Enoch Marrella e "Cuoro Oh, Amore! Inciampi per sentimenti altissimi" di Gioia Salvatori. Apre ufficialmente la stagione uno spettacolo internazionale, "Prendre Soin" di Alexander Zeldin, in scena dal 23 al 26 ottobre al Metastasio. Una commedia brutalmente onesta, questa, che racconta le storie dei lavoratori "a zero ore", una classe sociale invisibile. Oltre alle produzioni internazionali anche testi classici come "Mirra" di Vittorio Alfieri (19/22 febbraio), i Sonetti di William Shakespeare nello spettacolo di Lino Musella (24/29 marzo)e il Don Giovanni nella versione di Moliere/Da Ponte/Mozart (3/8 marzo), e classici contemporanei, come La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams (5/8 febbraio) o Noi gli eroi di Jean-Luc Lagarce (19/22 marzo), e 12 spettacoli di nuova drammaturgia. Tra i temi non manca quello dei migranti. La compagnia Kepler 452, infatti, porta in scena al Metastasio "A place of safety" dal 4 al 7 dicembre. Uno spettacolo che nasce dal viaggio fatto sulla Sea-Watch 5 e sulla Life Support, navi che operano nelle acque del Mediterraneo per la ricerca e il soccorso dei migranti che vengono poi accompagnati in un ‘place of safety’, un porto sicuro. Chiude il 2025 "Trash Test" di Andrea Cosentino, al Magnolfi dal 9 al 14 dicembre. Uno spettacolo dove teatro e intelligenza artificiale si fondono in un gioco comico in cui viene chiesto all’AI di produrre scene, dialoghi e trame. Il 2026 inizierà con lo spettacolo "Trilogia dei poveri cristi" di Ascanio Celestini al Teatro Fabbricone. Quattro serate, dal 22 al 25 gennaio, che avranno come filo conduttore protagonisti lontani dai riflettori che non hanno lingua per raccontarsi se non la pietà. La programmazione si concluderà con "Androgynous", spettacolo internazionale di Lola Arias al Fabbricone dal 9 al 12 aprile che ha come protagonista River Roux, persona androgina che si batte per il diritto all’innovazione performativa dei lavoratori del sesso. La stagione è organizzata con il contributo del ministero della Cultura, della Regione Toscana, del Comune e della Provincia, oltre che con il sostegno di Unicoop Firenze e Publiacqua. I biglietti saranno disponibili all’acquisto dal 7 ottobre. Sarà possibile, inoltre, rinnovare gli abbonamenti dal 9 al 23 settembre ed acquistarne di nuovi dal 24 settembre. Appuntamento quindi a teatro perché, come affermato dal direttore Massimiliano Civica, "in un mondo che ci spinge sempre più all’isolamento, a stare da soli davanti a uno schermo a mangiare la pizza che ci è stata consegnata a casa, andare a teatro è un gesto rivoluzionario, per tornare a stare insieme a conoscersi e riconoscersi come essere umani". Martina Marotta