Meccanotessile, le nuove frontiere Verso la fiera mondiale a Milano "Sostenibilità e digitalizzazione"

Zucchi, presidente Acimit, rileva l’alta partecipazione di aziende italiane al salone internazionale. Apre l’8 giugno "e ci sono segnali di ottimismo". Sono 42 gli espositori dall’area di Prato e Firenze .

Meccanotessile, le nuove frontiere  Verso la fiera mondiale a Milano  "Sostenibilità e digitalizzazione"

Meccanotessile, le nuove frontiere Verso la fiera mondiale a Milano "Sostenibilità e digitalizzazione"

Nel primo trimestre 2023, l’indice degli ordini delle macchine tessili, elaborato dall’ufficio studi di Acimit, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, ha segnato un calo rispetto al periodo gennaio-marzo 2022 (-35%). Il risultato è frutto della riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sui mercati esteri con una flessione pari al 40%. Sul mercato italiano si è osservato, invece, un incremento del 14%.

Una flessione che segue il trend dei precedenti trimestri e che accompagna il percorso di avvicinamento alla più importante fiera mondiale, Itma 2023, in scena dall’8 al 14 giugno a Milano, dove saranno portate le ultimissime proposte. Un appuntamento importante in vista della raccolta ordini per il distretto e per il settore che si avvicina alla fiera con ottimismo. A sottolinearlo è Alessandro Zucchi, presidente di Acimit, partendo da una constatazione e dai numeri dell’edizione italiana di Itma. "Contiamo più di 1.700 aziende da tutto il mondo e l’Italia fa la parte del leone con 415 aziende. Copriamo un terzo di tutta l’area con 37mila metri quadrati a disposizione solo delle ditte italiane, un 15% in più rispetto a Milano 2015 e un 20% in più rispetto a Barcellona 2019. Arriviamo ad Itma al termine di una pandemia, con la crisi dei trasporti, delle materie prime, il caro energia, una guerra in corso e l’inflazione. Nonostante questo nessuno ha mai mollato: sono molte le aspettative verso questa fiera che si fa in Europa ogni 4 anni. Stiamo lavorando bene per le commesse acquisite 5-6 mesi fa. Nello scenario internazionale predomina ancora l’incertezza, che tuttavia non scalfisce l’ottimismo: confidiamo che vengano molti visitatori da Turchia, India, Pakistan anche se il tema visti è un po’ complesso come pure per la Cina, e dal Sudamerica". In base alle rilevazioni di qualche settimana fa saranno 55 gli espositori toscani (13% degli espositori totali italiani) e occuperanno un totale di 5227 metri quadrati (il 14% sul totale). Per le province di Prato e Firenze parteciperanno 42 espositori (il 10% sul totale espositori) su 4451 metri quadrati (il 12% sul totale).

"Spazi così ampi in fiera sono un segnale positivo per un settore come il meccanotessile che ha fatto passi da gigante sul fronte della digitalizzazione - spiega Zucchi - ma fa fatica a reperire personale qualificato". Il meccanotessile si è già affacciato ad Industria 5.0, deliberata dalla commissione europea: "Con Industria 4.0 ci siamo concentrati sull’automazione e sulla manutenzione delle catene produttive, con 5.0 riportiamo l’attenzione sul benessere dell’operatore. C’è una percerzione errata del nostro lavoro: siamo classificati meccanici. Il personale qualificato che cerchiamo è fatto di ingegneri e tecnici". Il segreto del successo del meccanotessile italiano? "Creatività ed elasticità mentale ci permettono di rispondere in modo eccellente alle richieste di personalizzazione dei clienti, associando cultura, artigianalità e manualità". Tradizione e innovazione vanno a braccetto. "Stiamo sperimentando un’App con l’intelligenza artificiale: anzi che avere un ingegnere a rispondere alle problematiche, c’è l’IA. Così creiamo posti di lavoro più qualificati".

Nel meccanotessile sostenibilità fa rima con digitalizzazione. "Lo sviluppo della targa verde (Green label) è andata di pari passo con la digitalizzazione. Un paio di anni fa abbiamo iniziato il progetto digital ready, la certificazione digitale delle macchine tessili italiane per fare squadra e fare in modo che le nostre aziende abbiamo un solito standard digitale", conclude Zucchi. Le sfide future? "Siamo la terza realtà mondiale di costruttori di macchine tessili e l’ultimo passo fatto nell’evoluzione della sostenibilità è l’indice di riciclabilità della componentistica e dei materiali per costruire le macchine. Grazie a materiali alternativi stiamo costruendo macchine che nel momento in cui arrivano al capolinea sono riciclabili. Abbiamo iniziato le attività per sviluppare un sistema di labelling per il calcolo dell’indice di riciclabilità dei macchinari che sarà certificato da Rina".

Sara Bessi