REDAZIONE PRATO

Marcia della Pace a Figline: Commozione a Prato per il 79° Anniversario Liberazione

Celebrato il 79° anniversario della Liberazione di Prato con rintocchi della campana civica, marcia della pace, brindisi alla Liberazione e piantumazione di un albero da parte di delegazioni gemellate. Intitolazione della pista ciclabile Fausto Coppi a Rolando Nannicini, perseguitato dal fascismo.

Commozione durante le celebrazioni del 6 settembre, il 79° anniversario della Liberazione di Prato dall’occupazione nazifascista. Le celebrazioni si sono aperte con i rintocchi della campana civica di Palazzo Pretorio "La Risorta", in ricordo della Liberazione della città e la giornata si è chiusa con la Marcia della Pace da via 7 marzo a Figline, dove il presidente nazionale di Anpi Gianfranco Pagliarulo, la presidente provinciale Riviello e il sindaco Biffoni hanno reso omaggio al monumento dei 29 Martiri, lasciando poi spazio al tradizionale brindisi alla Liberazione al circolo di Figline. Le celebrazioni per il 79° anniversario della Liberazione sono continuate anche ieri.

A La Querce, ai giardini comunali di fronte alla chiesa di San Luca evangelista, è stato piantato un albero da parte della delegazione di Ebensee, cittadina austriaca gemellata con Prato, insieme ai rappresentanti dei "gemelli" Wangen e di Sarajevo. Si tratta i del completamento della panchina donata l’anno scorso nello stesso giardino dalla città di Wangen: l’albero, piantato simbolicamente dai tre sindaci Matteo Biffoni di Prato, Sabine Promberger di Ebensee e Michael Lang di Wangen farà infatti ombra ai cittadini che si siederanno sulla panchina. E per rafforzare il legame di gemellagio - che quest’anno festeggia 35 anni - l’albero è stato innaffiato con acqua proveniente dal lago Traunsee di Ebensee - che i delegati ospiti hanno portato con loro - e acqua di Prato.

Subito dopo il giardino vicino al Ponte Datini sulla pista ciclabile Fausto Coppi, che corre lungo il Bisenzio, è stata intitolato a Rolando Nannicini, perseguitato dal fascismo e confinato politico a Latronico, provincia di Potenza. Oltre alla figlia Fiorella e ai nipoti Riccardo, Andrea ed Angelica erano presenti il sindaco di Latronico Fausto Alberto De Maria, la consigliera per la cultura Giulia Bianco, gli assessori Benedetta Squittieri, Gabriele Bosi e Ilaria Santi, Enrico Iozzelli del Museo della deportazione e Resistenza e il presidente del consiglio comunale e presidente di Aned Gabriele Alberti.