Mancano professionisti Anche i commercialisti a caccia di giovani "Servono praticanti"

Come sta accadendo nel comparto tessile e nel settore terziario, è sempre più difficile trovare figure per un ricambio generazionale. Il presidente dell’Ordine: "Carenza che va avanti da un paio di anni".

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Mancano professionisti Anche i commercialisti a caccia di giovani "Servono praticanti"

E’ un fenomeno che inizia ad assumere contorni preoccupanti quello della carenza di nuove professionalità da inserire in vari ambiti del mondo del lavoro. Dopo gli allarmi lanciati dal comparto tessile, dagli artigiani e dallo stesso terziario, adesso a fare notare la mancanza di un ricambio generazionale negli studi professionali è anche l’ordine dei commercialisti e degli esperti contabili. Sono infatti sempre maggiori le telefonate che stanno arrivando all’ordine di colleghi che cercano praticanti disponibili ad avviarsi al mondo professionale. Una ricerca che riguarda anche le imprese che spesso si ritrovano col ragioniere che va in pensione e hanno la necessità di sostituirlo con una figura più giovane. "Sono un paio d’anni che all’ordine ci arriva questo tipo di richiesta – dice il presidente Filippo Ravone -. Purtroppo, come succede anche nel commercio o nel tessile, non riusciamo a dare risposte adeguate a questa ricerca sul mercato. Un po’ a causa del calo delle nascite che comunque ha diminuito la platea di coloro che si avvicinano al mondo del lavoro, dall’altro per un minore appeal che stanno avendo gli istituti scolastici tecnicicontabili".

Per risolvere il problema alla base l’ordine dei commercialisti e degli esperti contabili da anni ha attivato il progetto scuola, andando per lo più al Dagomari a fare lezione agli studenti, o ricevendo negli studi professionali i giovani che vogliono fare esperienza nel settore. "Abbiamo avuto anche dei contatti con un’agenzia interinale che ci proponeva come ordine di tenere corsi di formazione per ragionieri e amministrativi – aggiunge Ravone -. Purtroppo siamo di fronte a una situazione diffusa, che va risolta alla base, a livello scolastico. Oggi gli istituti professionali e i licei hanno più appeal verso i ragazzi e poi se ne scontano le conseguenze. Dobbiamo quindi ripartire da qui, dalla scuola, per riuscire a cambiare le cose. Anche perché figure in amministrazione servono pressoché a tutte le imprese". Intanto domani l’ordine dei commercialisti si soffermerà sul tema della crisi d’impresa. Alle 9 nell’auditorium della Camera di Commercio si terrà il convegno che punterà i riflettori sugli effetti che hanno sulla governance e sull’organizzazione delle aziende sane, e non ancora in difficoltà, le novità del Codice della Crisi d’impresa e dell’Insolvenza, varato nel 2019 ma operativo soltanto dall’estate scorsa. "Siamo di fronte a una riforma che cambia l’approccio alla gestione d’impresa e rafforza il ruolo dei professionisti che, con competenze specifiche, si trovano ad accompagnare l’evoluzione aziendale - sottolinea Ravone -. Il convegno è un’occasione per fare il punto sul Codice della crisi d’impresa e sulle novità che porta nelle pratiche di gestione delle imprese sane a cui viene richiesto il test di un’adeguata organizzazione". I lavori saranno aperti da Margherita Cerretelli del consiglio di presidenza di Confindustria Toscana Nord, e dallo stesso Ravone.

Sdb