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Mancano camerieri, ricavi a zero Ristorazione: ancora allarme rosso

L’analisi del presidente . Tommaso Gei è impietosa. "Tenuta del settore a rischio. il governo sia responsabile"

"Mantenere alta l’attenzione sul settore della ristorazione è determinante in questa fase per ricostruire il suo futuro. Non possiamo abbassare la guardia: senza un progetto di riqualificazione complessiva del sistema" Proprio nel momento in cui si inizia a parlare di riaperture e di ritorno alla normalità è Tommaso Gei, presidente Fipe di Confcommercio Prato, a cercare di tenere alta l’attenzione sul settore della ristorazione e sui possibili problemi da affrontare per parlare di una vera ripartenza: "Al di là del naturale entusiasmo di queste prime settimane, non possiamo non fare i conti con le conseguenze dei 15 lunghi mesi di chiusura, dello smarrimento che abbiamo provato, dell’assenza di una guida che potesse delineare con chiarezza una prospettiva per la nostra categoria - spiega - . I pubblici esercizi hanno difficoltà a trovare personale qualificato: nel momento della riapertura e all’inizio della stagione estiva non ci sono addetti da assumere in organico. E la mancanza di ricavi provocata dallo stop imposto ha costretto gli imprenditori a dare fondo ai risparmi messi da parte in una vita, quindi ora sono in difficoltà nel pensare a nuovi investimenti. Tutto ciò impoverisce il settore per il quale le risorse umane e le loro competenze sono linfa vitale".

L’appello è principalmente alle istituzioni: "Abbiamo bisogno che il governo si dimostri responsabile: ce l’abbiamo messa tutta per attenerci agli sforzi chiesti. Adesso sta a loro riconoscerli e fare scelte che ridiano prospettiva alla nostra professione. E non parlo solo dei sostegni economici - conclude Gei -. Servono indirizzi e linee guida. Servono incentivi mirati per rendere il nostro settore più performante. Penso a contributi per investimenti su innovazione tecnologica, sanità alimentare, eco sostenibilità e anche per investimenti sul personale. Prendiamo questo punto zero come occasione di rinascita per restituire prospettive interessanti anche alle nuove generazioni".

L.M.