REDAZIONE PRATO

L’orditoio di Luana torna in funzione per l’ultima volta

La prossima settimana un nuovo sopralluogo dei periti nella fabbrica tessile dopo i risultati della scatola nera

Un ulteriore sopralluogo del perito incaricato dalla Procura sarà effettuato nella fabbrica tessile in cui si trova l’orditoio che il 3 maggio ha spezzato la giovane vita di Luana D’Orazio. L’ingegner Carlo Gini sarà accompagnato dai tecnici delle parti: i periti della famiglia D’Orazio e quelli degli indagati, la titolare dell’azienda Luana Coppini, il marito (considerato dalla Procura il titolare di fatto) Daniele Faggi ed il tecnico manutentore Mario Cusimano. Sarà probabilmente l’ultima volta che i tecnici metteranno gli occhi sul macchinario che ha agganciato e ucciso Luana. Ed è probabile che l’orditoio possa essere di nuovo messo in funzione. Un’altra prova probabilmente resa necessaria dopo le ultime indiscrezioni relative alla decrittazione dei dati della scatola nera del macchinario tessile effettuata dagli esperti della Karl Mayer, la casa produttrice dell’orditoio. Informazioni preziose per ricostruire la dinamica dell’incidente che è costato la vita alla giovanissima apprendista, madre di un bambino di cinque anni. Dalle ultime risultanze di indagine sembra che l’orditoio, quando è avvenuto l’infortunio, stesse viaggiando a "velocità lepre", quindi in modo piuttosto sostenuto trovandosi in fase di scarico. Fra le ultime novità rivelate dal consulente della famiglia d’Orazio, Andrea Rubini, i quattro-cinque secondi che sarebbero intercorsi fra il momento in cui Luana è stata agganciata dall’orditoio e il momento in cui una mano per ora rimasta ignota avrebbe bloccato il macchinario che la stava stritolando.

Novità che richiedono ulteriori approfondimenti prima che il consulente incaricato dalla Procura completi il proprio lavoro. Unica certezza al momento è che la consegna del documento tecnico sulla morte di Luana dovrà avvenire entro l’11 luglio. A quel punto sapremo probabilomente qualcosa di più sulla dinamica dell’incidente, su cui si addensano ancora diverse incertezze. Nel frattempo la famiglia D’Orazio aha chiesto che venga fatta chiarezza sull’identità di chi nel momento dell’incidente si trovava vicino a Luana e può essere a conoscenza di particolari decisivi ai fini delle indagini in corso.

Sa.Be.