L’Oratorio di San Junipero Serra Al Cantiere, come in un presepe

Storia di una chiesetta che tutti hanno visto, ma che pochi conoscono. E delle opere di un’artista pratese

L’Oratorio di San Junipero Serra  Al Cantiere, come in un presepe

L’Oratorio di San Junipero Serra Al Cantiere, come in un presepe

L’Oratorio di San Junipero Serra non tutti i pratesi sanno dove si trovi e neppure le ragioni di quella apparentemente bizzarra intitolazione, un nome così difficile da ricordare, tant’è vero che in molti in città lo identificano come il chiesino di via Anile al 72; eppure tutti i pratesi lo conoscono, senza conoscere che dietro questo c’è tutta una storia da scoprire. Ed alzi la mano chi non ha ben impresso negli occhi quella bianca chiesetta di là dal Bisenzio con quel singolare campaniletto a vela forato da tre campane? Una presenza ormai domestica da più di una generazione. Nel 1960 fu il parroco della Pietà a volerlo per la cura spirituale dei residenti. Da allora è come una presenza "rassicurante" che fa delle case del Cantiere una sorta di presepe urbano da ammirare tutto l’anno. Il popolare quartiere, nato nelle pieghe ferroviarie della Direttissima ‘Prato-Bologna’, ha di che essere orgoglioso di questa presenza che ha il volto per certi versi famigliare di una missione messicana. E difatti l’ideale ispiratore di quel piccolo edificio è stato un frate, beatificato nel 1988 da papa Giovanni Paolo II, poi proclamato santo da papa Francesco nel 2015: è San Junipero Serra (1713-1784) che fu missionario spagnolo dell’Ordine dei frati minori in una California ancora selvaggia, da percorrere lungo costa tra mille difficoltà. Questo non impedì al frate francescano di fondare ben 21 missioni in occasione di una spedizione governativa in Nuova California, a cominciare, nel 1769, da quella prima chiesa di San Diego de Alcalà, lungo "El Camino Real" (oggi U.S. Highway 101) di ben 900 chilometri, da lui stesso tracciato fino a giungere a San Francisco, luogo di immigrazione e di speranza, oggi ricca e celebratissima capitale del Golden State.

In ricordo di quelle missioni, con il sostegno del Serra Club di Prato, nel 1989, ad un anno dalla beatificazione, a padre Junipero Serra fu intitolata la chiesa che ancor oggi, qui a Prato, unica in Europa, evoca le forme architettoniche di quegli avamposti religiosi. Una data da ricordare sarà sabato prossimo, 25 marzo. Nel pomeriggio, alle 16,45, l’oratorio si aprirà a tutti i pratesi in occasione della presentazione delle opere di Gabriella Furlani che farà la presidente dell’Associazione per l’arte Le stelle di Brescia, Carmela Perrucchetti. Dalle 18 alle 18,30 sarà proprio Gabriella Furlani, artefice della felice trasmutazione di opere liturgiche in oggetti d’Arte, ad accompagnare i visitatori. Si potrà ammirare, al di là della suggestione del luogo, la preziosità di tutto il bello che vive nell’Arte sacra contemporanea quando questa suggella un potente ed ispirato estro creativo. Ci sarà da emozionarsi vedendo quelle opere di solida materia eppure come trasparenti nella luce dorata ed argentea che le realizza: dall’altare che nasce dalla Terra, all’ambone che guarda al Cielo, dal tabernacolo incastonato come un diamante nella parete, al crocifisso che già spicca il volo della Resurrezione. Tutto questo a rendere grande, grandissimo, il piccolo spazio intimamente devozionale dell’oratorio.

Giuseppe Alberto Centauro

Docente di restauro architettonico