GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Longobarda pratese. Partita cult a Londra

Missione storica per un gruppo di amici amanti del calcio ’classico’ . Dai tornei Csi e Uisp al calcetto fino alla super sfida nello stadio del QPR.

Foto di rito a Buckingham Palace

Foto di rito a Buckingham Palace

Da Prato a Londra, disputando una partita in uno degli stadi più iconici d’Inghilterra come quello in cui gioca il Queen’s Park Rangers. Per chiudere idealmente un percorso iniziato più di due decenni fa ed aprirne un altro, uniti dall’amore per il calcio, dall’amicizia e da un pizzico di goliardia. E’ quel che hanno fatto il mese scorso un manipolo di trenta pratesi amanti del pallone, che dal 2002 al 2023 hanno dato vita ad una squadra amatoriale impegnata nei campionati Csi e Uisp. Una formazione da loro battezzata Longobarda, riprendendo il nome della società immaginaria allenata da Lino Banfi nel film "L’allenatore nel pallone". E già questo la dice lunga, sullo spirito che anima questo gruppo di amici che ancora oggi si ritrovano settimanalmente per giocare a calcetto ("e continueremo a farlo", fanno sapere). Ormai da un po’ di tempo avevano però deciso di ritirarsi dai tornei, pensando ad un’ultima partita simbolica nella "patria del football". "Il calcio inglese ha il suo fascino. Abbiamo contattato varie società di Premier League e di Championship, oltre che il Celtic Glasgow in Scozia, chiedendo di poter "prendere in affitto" per una partita i campi – hanno spiegato i giocatori della Longobarda – non avevamo preferenze, perché oggettivamente ogni impianto ha una sua storia. Abbiamo ottenuto risposte anche da diversi club di Premier, come l’Everton ed il Southampton. Alla fine, tenendo conto anche dell’aspetto economico e logistico, abbiamo optato per Loftus Road". E così i pratesi "longobardi" sono atterrati nella "City", per sfidarsi nello stadio del QPR. E non sono mancati gli aspetti goliardici, dicevamo: si sono suddivisi in due squadre, Rossi contro Azzurri, "come gli omini del calciobalilla, perché la mobilità è ormai la stessa". Sul petto, all’altezza del cuore, quello che a prima vista sembra lo stemma del Comune di Prato, ma che al posto dei fiordalisi stilizzati presentava delle pinte di birra. A vincere, per la cronaca, sono stati i Rossi per 3-1. Ma stavolta, il risultato è passato in secondo piano. "Siamo una squadra normale dal punto di vista sportivo, ma "magica" dal punto di vista umano – hanno spiegato i giocatori - persone di età diverse che si son trovate sempre bene. Volevamo celebrare questi vent’anni di "magia umana" dove è nato il calcio". Proprio per questo, il match che lo scorso 20 maggio li ha visti calcare lo stesso terreno su cui ogni sabato si sfidano i professionisti inglesi è destinato a rimanere un episodio unico. "A meno che non ci risponda il Celtic ....".

Giovanni Fiorentino