
A Montemurlo, prosegue per il quinto anno consecutivo il progetto di insegnamento della Lingua Italiana dei Segni in due classi prime delle scuole primarie, promuovendo l'inclusione e la comunicazione tra i bambini sordi e i loro compagni.
A proposito di scuola inclusiva, a Montemurlo sarà riproposto per il quinto anno consecutivo il progetto per l’insegnamento della Lis, lingua italiana dei segni in due classi prime delle scuole primarie Anna Frank di Oste e Alberto Manzi di Morecci. Il progetto, voluto dal Comune di Montemurlo, in collaborazione con l’istituto comprensivo Margherita Hack, sta crescendo insieme ai due bambini sordi per i quali è stato pensato e ad attuato fin dalla scuola dell’infanzia. "Abbiamo avuto esiti e riscontri talmente positivi da che abbiamo deciso di proseguire anche per l’anno scolastico 2024-2025 con l’esperienza dell’insegnamento della lingua dei segni - spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Antonella Baiano -. Un’esperienza che non fa bene solo ai bambini sordi ma che porta benefici a tutta la classe. L’amministrazione comunale, infatti, ha sempre ritenuto che fosse importante favorire l’inclusione e la comunicazione tra i due bimbi sordi e i compagni". Per portare avanti il progetto il Comune in questi anni ha stanziato circa 8mila euro, fondi che hanno permesso la prosecuzione dell’insegnamento dalla scuola dell’infanzia fino alla primaria. I laboratori Lis sono condotti dagli operatori della società cooperativa sociale – onlus ’Elfo’, sezione di Firenze, che dispone un’equipe pluridisciplinare composta da logopedisti, psicologi, educatori, docenti Lis, assistenti alla comunicazione per sordi e vedranno una presenza settimanale di due ore per tutto il periodo scolastico attraverso l’intervento di un esperto nella lingua dei segni italiana, oltre che alla presenza di un assistente alla comunicazione per i due bambini sordi.