REDAZIONE PRATO

Lezioni a scuola e una mostra per Luana

Una mostra a Bologna per ricordare Luana e quanti, some lei, hanno perso la vita per lavorare. È infatti, esposto...

Una mostra a Bologna per ricordare Luana e quanti, some lei, hanno perso la vita per lavorare. È infatti, esposto...

Una mostra a Bologna per ricordare Luana e quanti, some lei, hanno perso la vita per lavorare. È infatti, esposto...

Una mostra a Bologna per ricordare Luana e quanti, some lei, hanno perso la vita per lavorare. È infatti, esposto l’indicibile in mostra a Casa Saraceni.

Le storie di chi è morto sul lavoro sono state allestite nella mostra a Casa Saraceni – che si chiuderà il prossimo 19 gennaio – dopo essere state raccolte in 40 anni di militanza dall’emiliano Carlo Soricelli, metalmeccanico e pittore, un’esistenza, la sua, spesa nel racconto delle morti bianche.

Tra i volti c’è anche Luana D’Orazio (nella foto), l’operaia 22enne stritolata da un orditoio a Montemurlo nel 2021 e diventata una delle vittime-simbolo, Mattia Battistetti, ponteggista, morto a 23 anni nel 2021 travolto da un carico di impalcature a Montebelluna, assieme a tanti altri lavoratori. Quel racconto si dipana nelle sale della Fondazione Carisbo di Bologna con una mostra che si è aperta al pubblico lo scorso dicembre e che resterà visitabile fino al 19 gennaio.

"Bianche lenzuola celano vuoti immensi", recita il sottotitolo dell’esposizione, che illumina solo le vicende di chi ha perso la vita lavorando, ma anche il dolore di mogli, madri, padri, figli, che non sono potuti tornare a casa i loro cari. Come la mamma di Luana, Emma Marrazzo: "Questi non sono incidenti. Sono omicidi. I ragazzi devono imparare a dire di no, questo spiego quando vado nelle scuole", ha raccontato durante la presentazione della mostra, ospite di Soricelli, che si limita a raccogliere numeri e storie, ma contatta i familiari, stabilisce un legame che si trasforma in arte.

"Mi ha aiutato nei momenti più difficili", ammette Monica Michielin, la mamma di Mattia. E i momenti difficili non sono mai finiti.