
Da sceriffo nella lotta all’illegalità cinese a 007 della Procura Federale della Figc. E’ la parabola dell’ex assessore alla sicurezza del Comune di Prato, Aldo Milone, oggi responsabile regionale sicurezza e immigrazione di Forza Italia. Da quasi un anno Milone è stato nominato ispettore federale della Figc nazionale. A lui quindi il compito di portare avanti le indagini sugli illeciti sportivi nel mondo del calcio: dalla serie A fino ai Dilettanti, passando per il settore giovanile fino alla categoria Allievi. A fare domanda di ammissione fra gli ispettori federali è stato lo stesso Milone ormai cinque anni fa: Roma, dopo avere letto il curriculum, che elenca anche 15 anni di militanza nella Figc come rappresentante dell’antidoping, lo ha nominato nelle vesti di ispettore. Per Milone è una sorta di ritorno all’antico. L’ex sceriffo, infatti, nei primi tre anni di carriera in polizia era stato all’ufficio centrale dell’antiterrorismo a Roma. Poi era stato trasferito a Catania all’ufficio antimafia e successivamente ha fatto parte del Sisde, il servizio segreto civile del ministero dell’Interno. Incarichi che ha dovuto progressivamente modificare una volta sceso in campo in politica, dove nel 1995 è stato eletto in consiglio comunale, venendo nominato presidente della commissione speciale ‘Prato Città Sicura’. Poi è stato presidente del consiglio comunale, assessore allo sport e infine assessore alla sicurezza durante la giunta Cenni. Gli ispettori federali rappresentano "l’accusa" all’interno del sistema della giustizia del mondo del calcio. Dunque svolgono le indagini su eventuali illeciti sportivi e poi fanno richiesta di pena. Le loro proposte vengono avallate o modificate dal procuratore nazionale o dai suoi sostituti. Di recente Milone si è occupato di una vicenda legata al Prato Calcio a 5, chiusa con tre inibizioni e un’ammenda di 500 euro.